— 15 — Anche i dati di queste tre fonti si riferiscono evidentemente ad una superficie diversa da quella considerata da Daniel da Prioli. E’ poco verosimile che dal 1572 al 1581 si sia verificato uno sbalzo di 53.000 persone. I dati, del resto, dei luogotenenti Gritti e Corner sono esposti in modo generico, senza la consueta distinzione dei maschi in «utili» e «inutili», che doveva interessare il governo veneto. Tale mancanza fa supporre appunto che essi si trovassero nell’impossibilità di dare la distinzione, per il fatto che i dati globali si riferivano, in parte, ad una popolazione, che non era alle loro dirette dipendenze. In conclusione, noi riteniamo che nelle tre fonti qui citate, a differenza di quanto abbiamo visto in precedenza, sia compresa anche la popolazione dei territori di Caneva, Sacile, Portogrua-ro, Monfalcone, Cividale, Pordenone, Latisana. L’ammissione si fonda sull’ipotesi che lo Zanon, nel considerare l’incremento demografico della Patria del Friuli, si sia preoccupato di considerare una superfice identica a quella, che egli specifica per l’anno 1775. Stefano Viario {rei. cit.) riferisce : « già trent’anni vi erano abitanti fino a N. 196.000, eccettuato da questo numero Udine e Cividale. Al presente non se ne trovano più di 97.000, di cui da fatti 22.746 ». Questo luogotenente confonde, pertanto, ancor più la questione geografica, giacché si limita a considerare come territori separati solo Udine e Cividale. Yentidue anni appresso, P. Sagredo afferma che la popolazione della Patria, compresa la Carnia che ne ha circa 20.000, è di 1800.000 persone, e quella di Udine da 10 a 11 mila, con un totale, quindi, di 191,000 abitanti. F. Viario {rei. 1642) osserva che negli ultimi 10 anni la popolazione è salita da 115.000 a 121.000 persone ('). (1) Prima d’avere altri dati corre un balzo di oltre 100 anni. La difficoltà di ricerche dirette è confermata dalla testimonianza di quanti si sono, in un certo senso, occupati dell’argomento. Il Cicoxi (op. cit.) passa dal 1590 al 1755; il Musoni (Popolazione del Friuli, parte II, 8. Pietro al Natisone, in «Annali del R. Istituto tecnico di Udine, s. II, XXVI e XXXII ») annota : « dopo quest’ epoca (1599) nessun’ altra notizia ci fu dato di trovare sino agli ultimi tempi della Repubblica ; lo stesso fatto del resto si ripete per la rimanente regione friulana » ; il Bbaidotti (Notizie statistiche della popolazione del Comune di Udine. Udine, Doretti, 1886) passa dal 1672 al 1765. Più oltre verrà detto delle indagini, che, a titolo di esperimento, noi abbiamo compiuto per cercar di colmare questa lacuna.