— 8 — cano, poi, che Cadore e Istria non sono compresi nella Patria del Friuli, quando in concreto vogliono offrire una misura dell’estensione superficiale, si limitano a dichiarare che il Friuli Veneto, comprendendo anche i territori di Portogruaro e Monfalcone, era, iierciò, alquanto più ampio dell’odierna provincia di Udine. Quello che è vero è che, se il titolo di Patria, con cui il Friuli viene designato, risale a poco dopo il 1000, volendosi ili* dicare con tale titolo una divisione etnografica (e così altrove si parla di una Patria di Vaud, di Savoia, di Provenza), d’altra parte non bisogna dimenticare le vicende storiche e le forme amministrative di dominio, nel trapasso dal regime patriarcale a quello della Repubblica Veneta, come è necessario,-nel campo di questi studi, vagliare attentamente le fonti : le cifre spesse volte risolvono di per sè problemi intricati. L’incertezza, comunque, è antica: il luogotenente Giovanni Moro (]) nella sua relazione 14-2-1527 dice « ... Patria de L'de-ne»; il luogotenente Basadona (Relazione 7-6-1529) «... La sede Aquileiense et per conseguente la Patria ». E’ qui, dunque,, la ragione di ogni equivoco : si confonde il significato tradizionale, geografico, di Patria del Friuli con il territorio su cui realmente la Serenissima esercitava il suo dominio. E la confusione viene accresciuta dalla forma amministrativa del dominio stesso (2). A buona ragione, quindi, il Leicht, nell’opera citata, dopo aver affermato che il significato di Patria è diversissimo nel tempo e nei documenti dell’epoca, sostiene che storicamente (1) Per questa e per tutte le altre citazioni delle relazioni dei luogotenenti veneti cfr. Riferimenti, in «Bibliografia». (2) Sino dal 20 giugno 1420 a reggere il Friuli il Consiglio dei Dieci inviava un luogotenente : il Parlamento, perciò, da corpo politico e deliberativo, quale era sotto il regime patriarcale, divenne un corpo amministrativo, rappresentante un consorzio di feudatari, di prelati e di comunità esercenti giurisdizione feudale. Dopo la pace generale del 29 luglio 1523, che poneva fine a tutta una serie di lotte tra Venezia, Arciducato d’Austria, Impero, lotte che con le invasioni dei Turchi, l’incrudelire delle fazioni, avevano sconvolto il Friuli, la Patria ne esce menomata in territorio. Aquileia e Gorizia, infatti, passano in potestà della Casa d’Austria ; Cividale, persi i territori di Idria, Tolmino e Plezzo, il 16 agosto 1553 si costituisce in provincia autonoma; Pordenone, conquistato all’Austria nel 1509, ed infeudato a Bartolomeo d’Alviano, nel 1553 stesso viene « separato » dalla Patria ; Belgrado e Castelnuovo divengono feudi privilegiati dei Savorgnan, e Latisana dei Vendramin ; Palma, Marano, Risano, il 17 ottobre 1593 si costituiscono in provveditorato; Monfalcone, Portogruaro, Sacile, Caneva, in rettorati ; si incuneano, infine, entro la Patria