— 40 — Cenni economici. 20. — Dopo la pausa dovuta alle guerre del 1814-15, il Friuli inizia un nuovo periodo di assestamento e potenziamento economico. La bassa Friulana si può dire incominci nel secolo decimonono ad avere una ricchezza agricola, risalendo a quel-l’epoca le prime sistematiche opere di bonifica idraulica. Altrettanto può dirsi per le zone ghiaiose del medio Friuli, dove però sin dalla metà del ’700 si svolge un’opera di dissodamento. Forse il fattore politico può avere reso più lenta sotto il dominio austriaco la ricostruzione economica, nuocendo certamente al fervore di opere le passioni d’animo, l’irrequietezza degli spiriti, la successione tumultuosa di eventi alle porte del Friuli, che ritemprava la tenace ostilità contro la compressione delle aspirazioni popolari. D’altra parte, le carestie e le gravi forme epidemiche del 1817, 1836, 1S55 frustrarono energie e distrussero frutti di lunghi anni di lavoro. Sotto il Regno d’Italia, d.il 1866 al 1915, la provincia di Udine raggiunge, in ispecie nel campo agricolo, una posizione di primo piano nel quadro delle provincie italiane. Il progresso dell’agricoltura è caratterizzato dal costituirsi su larga scala della piccola proprietà terriera, e dalle continue opere di bonifica. In realtà, però, tali benefici economici sono stati ottenuti a prezzo di una fortissima corrente emigratoria, sia temporanea che permanente. Se certamente al sorgere del Regno d’Italia non era possibile organizzare subito un razionale sistemamento delle condizioni di vita friulane, e, pertanto, si rendeva necessario favorire uno sbocco economico alla massa dei diseredati nei mercati esteri del lavoro, si deve pur dire che il ricorso continuo all’emigrazione ha provocato un esaurimento del contingente delle forze più giovani e più riproduttive. La guerra, poi, del 1915-18 e la conseguente invasione austro-ungarica hanno aggravato la situazione. Fonti. 21. — Numerose sono in questo periodo le fonti ufficiali e private. Fra gli autori, sentiamo il dovere di fare particolare menzione del dott. F. Pelizzo, che ha riprodotto in cinque grossi