— 115 — denza all’aumento piti forte che la corrispondente natimortalità legittima. Tale fatto, che può essere attribuito allo speciale regime, cui si sottopongono spesso le donne in colpa, e cioè all’intervento di manovre meccaniche abortive, insufficienti a determinare l’espulsione immediata del feto, può anche essere invocato come causale prevalente dell’andamento della natimortalità generale. La percentuale, infatti, dei partoriti illegittimi, sul totale dei partoriti, anche se non presenta dal 1827 al 1925 (Tav. n. 60) una tendenza marcata all’aumento, presenta delle variazioni sufficientemente concomitanti con quelle della percentuale dei nati morti, sul complesso dei partoriti. La concordanza fra i valori delle due serie risulta +0,53 (l). Non ci è dato di controllare le ricerche compiute per misurare l’influenza esercitata sulla natimortalità dall’età della madre e dall’ordine di generazione. Comunque, mentre ricordiamo che il Gini (2) tende ad escludere che l’età della madre influisca direttamente sulle dimensioni dei neonati, e mentre facciamo presente che in Friuli l’età media della sposa (3), dal 1870 al 1925, si abbassa, così che anche le dimensioni medie dei neonati dovrebbero abbassarsi, se si dovesse credere ad una relazione diretta fra età della madre e dimensioni dei neonati (4), noi riteniamo che l’aumento della natimortalità non possa ascriversi ad un fenomeno meccanico di ristrettezza del bacino femminile. A questo proposito, è opportuno segnalare che, come vedremo subito, la mascolinità dei nati morti dal 1865 al 1925 va continuamente scemando. Questo fenomeno fa presupporre logicamente che i progressi dell’ostetricia eliminino sempre più quella che appare essere la causa meccanica della forte eccedenza maschile nella natimortalità. E’ noto, infatti, (5) che il peso e il volume dei nati maschi superano notevolmente il peso e il volume dei nati femmine, e che, perciò, i nati maschi hanno una minor probabilità di uscire vivi alla luce. (1) La concordanza è stata misurata con il coefficiente del Bravais. (2) Cfr. C. Gini, Contribuii statistici ai problemi dell’ eugenica, in /¡¡vista italiana eli sociologia, maggio-agosto 1912. (3) Vedi più oltre tavola n. 84. (4) Cfr. C. Gini, Contributi statistici, ecc. ecc. ; A. Niueforo, Sulla variabilità del peso del neonato secondo l’ordine di nascita, in Rivista di Antropologia, fase. 3., 1913; R. Benini, Principi di Demografia, Firenze, Barbera, 1901. (5) Cfr. C. Gini, Sulla variabilità dei due sessi alla nascita e nelle età adulte, Cagliari, Dessi, 1910; M. Boldrini, Su alcune differenze sessuali ordinarie nelle dimensioni del corpo umano alla nascita e alle età superiori, in Arch. per l’ antrop. e V etnol., 1919.