— 105 — Al fine, frattanto, di sondare le manifestazioni demografiche anteriori al 1800, noi abbiamo creduto utile, in via di primo esperimento, ricorrere alle uniche fonti originarie, che rimangono dal turbinio dei tempi e delle vicissitudini : ai registri parrocchiali i1). Si tratta, però, di una consultazione faticosa, per l’incerta lettura delle vecchie carte; per le frequenti lacune che interrompono la tenuta delle carte stesse ; per le continue variazioni che subisce il territorio della giurisdizione ecclesiastica attraverso il tempo. Di più, non è possibile rilevare negli archivi parrocchiali — almeno in quelli da noi consultati — accenni, sia pure indiretti, sia pure parziali, alla entità numerica della popolazione vivente. Uniche elaborazioni, quindi, che si possono compiere sul materiale così raccolto, sono il calcolo delle proporzioni dei sessi, e l’istituzione del rapporto dei morti ai nati, rapporto così detto di normalità biologica. Iniziamo, pertanto, senz’altro l’esame della natalità in base ai quozienti generici e specifici, che si sono potuti determinare. Tali quozienti rappresentano, infatti, una guida per l’interpretazione dei rapporti di normalità biologica, i quali ci permettono di allacciare, in uno sguardo d’insieme, la situazione dei secoli XIX e XX a quella dei tempi più remoti. 51. — Abbiamo già in precedènza esposto i criteri adottati per la determinazione dei quozienti generici di natalità (Ni). Qui aggiungiamo solo che abbiamo spinto il calcolo sino sll’an-ìio 1925, oltre, cioè, il censimento del 1921, per avere un dato approssimativo il più vicino possibile nel tempo (2). I quozienti generici (A',) (Tav. n. 52) mettono in evidenza un fenomeno, che, secondo noi, assume particolare importanza anche nel quadro delle indagini demografiche di carattere gene- (1) Sento il dovere di segnalare che il rag. Spartaco Fortunati e lo studente universitario Ottorino Tam mi hanno validamente aiutato nell’ ingrato lavoro. 11 rag. Spartaco Fortunati, mio fratello, recentemente tolto ai vivi, ha collaborato anche nella elaborazione del materiale raccolto. (2) Non ci fu possibile andar oltre il 1925, perchè dopo quest’ anno le statistiche dell’ emigrazione non contemplano più le circoscrizioni provinciali. Per il 1925, agli effetti della determinazione della popolazione presente e degli emigrati nell’ anno precedente, ci siamo valsi, anzitutto, delle statistiche dell’ emigrazione e del movimento dello Stato Civile, e poi abbiamo integrato il calcolo con una quota di rimpatrio degli emigrati, analoga a quella risultante, nella stessa epoca, per il compartimento del Veneto.