328 In questi supremi momenti, un tumulto, una sollevazione precipite, rebbe Venezia nell’abisso, ed il nemico, che con arti subdole tenta portare il disordine fra noi, coglierebbe il destro per soggiogarci, e turpemente, oscurando cosi la nostra resistenza gloriosa, e 1’ onoratezza e il valore della nostr’armata, che tanto bene meritò della Patria, e tanto si rese degna della universale ammirazione. — Cittadini e militi I Jeri vi furono attriti di opinione, dispareri; la quiete non venne tolta, ina, confessiamolo, poteva essere compromessa. Si parlava di dimostrazione in piazza, di riunione privata alla mezzanotte, e per Dio i, giusto alla mezzanotte d’ieri l’Austriaco tentava l’assalto al piazzale della Strada ferrata. Fu vano il tentativo mercè la vigilanza e il sommo valore dei bravi artiglieri e militi che difendono quel forte da tanto tempo; ma, e chi non vede una terribile intelligenza, un lavoro segreto deH’Austriaco, che, fidando ne’suoi pochi emissari,, supponeva in quell’ ora scoppiato uii tumulto, e contemporaneamente tentava l’assalto? Sii abbiamo resistito e resisteremo ad ogni costo, e fino a che le forze umane il permettono; ma per ciò fare serbiamo ordine nella città, disciplina esemplare, come fu sempre, nella nostra truppa, e così saranno resi vani anche questi vili tentativi dell’avversario. Noi abbiamo un Generale in capo che ha l’Italia nel cuore e il desiderio del bene nell’anima; un Generale in capo, che nell’anno scorso ricusò rimandare nel Regno l’esercito che affidato gli venne per la salute d'Italia, ma clic il Borbone voleva invece tradire; un uomo infine, eh’è simbolo integerrimo di libertà, e che tale vuol essere fino alla morte. — Stiamo sempre con lui, se vogliamo salvi la Patria e l’onore.... Sarebbe pur crudele sventura perdere in un minuto la gloria di die-cisette mesi! ALCUNI CITTADINI. 9 Agosto. corno in Ciro delie trippe nello staio nnn ORDINE DEL GIORNO Il Generale in capo mi ordina di prevenire gli ufficiali di ogni grado dell’Estuario, che qualunque di essi si trovasse nella città di Venezia senza essere munito di un suo permesso, sarà immediatamente arrestato. Il suddetto sig. Geuerale in capo deciderà poi in qual modo dovrà essere punito; e siccome nelle attuali circostanze di guerra Pabbando* nare il posto può recare gravissimi danni al paese, così vi saranno dei casi in cui un tanto mancamento potrà produrre la degradazione del servizio. Il Generale in capo mi ordina in pari tempo di rammentare ai signori Comandanti dei Circondari! che, a tenore degli ordini precedenti, niuuo di essi potrà accordare il permesso a chi che sia dei suoi dipen-