'¿'fi d Agosto. ASSEMBLEA DEI RAPPRESENTANTI DELLO STATO DI VENEZIA. Sessione del 51 luglio 1849. Presidenza del citt. Lodovico Pìsim. La seduta è aperta olle ore I c I/l. Letto il processo verbale della precedente adunanza, viene approvato. Il presidente: invito il rappresentante Tommaseo a leggere una relazione in nome della Commissione sui latti onorevoli. Il rappresentante Tommaseo (leggi): A me medesimo iucresce farti lauto sovente sentir di (pii la mia voce; ma poiché voi ci commetteste dire de’ latti clic onorano il nostro popolo, come tacervi del maraviglioso esempio ch’egli olire all’Italia ed a noi nella trauquillìlà coraggiosa e serena con la quale accolse i saluti di morie, mandatigli dal nemico, (.Ite, invece d’assalire col valor militare i sili muniti e le milizie agguerrite, lenta indarno spaventare i vecchi, le donne, i fanciulli? Nell’alto della notte cominciò improvvisa la pioggia delle palle più addentro nella trillA di quel che veruno mai si pensasse: e dalle contrade minacciatesi dipartirono quietamente le intere famiglie: e le douue co' pargoli in collo o al seno lattanti, co’bambini a mano, n’ andavano in silenzio dignitoso; taluno degli uomini o detestando la rabbia nemica, o esclamando: ci trarranno dalle case nostre, ma non ci metteranno spavento. Un cittadino, disfattogli da una palla il letto ove dormiva, se lo fece rifare e ri si ricoricò. Una lanciulla, presa la palla cadutale accanto: uè racconterò • piando sarò vecchia, disse. Una madre al ligliuolo che la invitava a slogai uè risponde, tacciandolo di villa: (pii sou nato, qui voglio morire. Delle meno animose i mariti non tornano a casa perchè non li coniino-Vnno i pur sommessi lamenti. La piazza di S. Marco non fu mai onorato di frequenza più bella. L’antico vestibolo era tutto una preghiera in atto; e quelle lamigliuole di profughi nella città dove nacquero, altri Peduli, altri adagiati a dormire, altri celiando sul pericolo, alili pacatamente dolendosi della celia, ma senza querela, altri ragionando di lui* 1' altro come se fossero a veglia, come gente usa ai cimenti della guerra, come se questa fosse una delle solile feste a' Veneziani sì care, ispira-vano ammirazione e tenerezza iu chiunque n^bia viscere d’umanità. Commosse più che a compassione a riverenza gli astanti una povera v Dovrà ¡1 delinquente punirsi col duro carcere r pubblico lavoro di k! nre*i ad ** un anno, c se la r> s>slenta saia siala piutcata tur armi, o accompaguala da l'TÌK, •• o alito iliuno, dovrà punirti coHa ptmi ila uno a a ni/ne anni « l-a Uruardta Civica in fatione, o in |>aliu»lia, o di tonila, un-ileri fui fatto i colpevoli. lì quando la resisienta loro foste a mano annata, e cosi violenta da non cedete alt i intimano»« d arresto, e da reclamarne I* uso delle armi, la (ìuardia si servirà di □nisla con tutto il vigore necessario per la propria salvcxxa e per la conseivatiun« ari!' ordine pubblico, che le è sempre più spei'ialtuenle raccomandato Villetta, ij maggio 18J8.