78 serv«re le vellovaglie e quindi impedirne lo scialacquo e prolungare il più possibile la penuria, e quindi la mancanza dei mezzi di sussistenza. lo non entro nella discussione e meno nella soluzione di siffatto gravissimo problema, che sarebbe di pubblica economia; e che, quando pur prevalesse l’idea del monopolio, sarebbe stato d'uopo temperarlo con opportune disposizioni, le quali non lo abbandonassero a sole mani e avidità privale, ma contemporaneamente lo neutralizzassero con quei pubblici provvedimenti, che sotto altri governi, non solo in simili circostanze, ma in altre ancora meno stringenti, furono adottati, o con acquisti e depositi per conto erariale, o con premii d’introduzione, o finalmente con quella positività di riscontri effettivi, che affacciassero una esistenza notoria di vettovaglie, e bilanciassero la ignota ed arcana degli speculatori monopolisti. Intempestiva però sarebbe in adesso e dolorosa soltanto la investigazione del passato, atteso che il paese trovasi in tali stringerne da dover conoscere cosa siavi di che vivere per poter valutare quella distribuzione che prolunghi possibilmente la sussistenza, e quindi la difesa della città assediata e bloccata e della sua indipendenza. A questi due scopi mirava essenzialmente la proposizione, che ho creduto di mia coscienza, e come uomo e come cittadino, di assoggettare ai voli bene ponderati di quest’ Assemblea, che ogni di più rendesi res-pensabile verso il buono ed intelligente popolo che rappresenta. La prima parte della mia proposizione si dirige ad una conoscenza di fallo che va ad essere quasi immutabile, dacché poco ormai viene introdotto pella severità del blocco terrestre e marittimo. A cogliere il frutto di questa prima parte, si potrebbe premettere dalla Commissione, che propongo d’inslituire, In diffida a ciascheduno di dichiarare ciò che trovasi ad avere, sotto la comminatoria che se nell’incontro che si facesse, fosse rinvenuta alcuna maliziosa occultazione, s'incorrerebbe in una colpa punibile secondo il rigore delle leggi militari. La seconda parte della mia proposizione mira ad impedire lo scialacquo, che pur troppo finora ebbe luogo, specialmente riguardo ni vino, ed imporre una giudiziosa e necessaria temperanza : basta in questo stato «li cose vivere, e vivere sani. Un tale scopo però non si può raggiungere se non se dietro la cognizione positiva di tutto quello che esiste, e della popolazione che ne abbisogna. Appunto per ciò ritengo necessaria la durevolezza delle Commissioni di circondario, la prima cura delle quali dovrà essere di riconoscere ed il numero dei venditori in dettaglio, ed il numero dei consumatori, per potere ai primi distribuire i viveri, ed ai secondi nella rivendita imporre, secondo i loro mezzi e la loro condizione, un limile conveniente. Non posso a meno, per ultimo, di toccare una conseguenza, che non è dell immediato mio proponimento annonario, ma che pure va a riflettere a migliorare I insieme dell'attuale e futura nostra condizione finanziaria. \iene per tal modo impedito l'abuso di ogni aggiotaggio qualunque della carta monetala ucllo smercio dei commestibili, poiché la stessa re-