2N6 siri voli sicno benignamente accolli cd esauditi dal ciclo. E qual sarà l’oggetto principale delle nostre preghiere? Quello che ci propose il di* vino Maestro nell’Orazione insegnala da Lui slesso ai Fedeli di tulli , secoli, e di tulli i paesi: e dopo questo sia pure la salvezza, la quiete, e la prosperità di questa carissima Patria. E questi beni otterrai, o Venezia, se custodirai gelosamente inviolato il deposito della fede, qual li hi trasmesso in eredità da’primi tuoi fondatori; se farai rinfiorir nel tao seno le antiche virtù; c se in ogni tua deliberazione implorerai umilmente i lumi dall’alto, lenendo l’occhio fisso alla stella polare della tua navigazione, che fu e sarà sempre la tua gran protettrice MARIA. lu questo senso, o Dilettissimi, continuale a piegare, ed accogliete la pastorale benedizione, che anche in questa occasione vi compartiamo col solilo affetto. * J. CARD. MONICO PATRIARCA. 1). Ciò. B.vtt. Giieca, Canccll. pnlr. ■i */*/W m » 2 Agosto. ALLA MARINERIA VENETA IL POPOLO DELLO STATO DI VENEZIA. Noi ti ringraziamo, che vogliate finalmente operare una qualche cosa per provvedere i nostri tigli di pane, per allontanare i nostri abietti nemici. Sappiamo bene che, sparsi per le tortezze e sulle lagune, molli de'vostri od ebbero morte onorata o decorose ferite c lutti fecero nobile prova di sé. Ma la flotta, come flotta, non ha avuto ancor campo a farsi vedere: e intanto che le milizie di terra combattevano e pativano i disagi c le febbri, molti di voi non incontrarono nè pericolo nè incomodità quasi alcuna. E non è colpa vostra. Non foste messi al cimento né tenuti in quell*esercizio cli'c la vita dell’uomo di guerra. Ma l'arte non si disimpara; e parecchie Settimane, dacché siete ili mare, debbono avervi resa l’antica destre/za. Già tutti sanno che i marinari austriaci sono meno esercitali di voi ; e che, quantunque egli abbian più legni, segnatamente vapori, e’ son legni mezzo slacciali da ballere il mare: ed essi hanno paura; c non solamente non osano assalirvi con forze maggiori, ma al vostro venire scappano. Sapete che i marinari, di quelle ciurme i migliori, amano, coni’è da credere, più Venezia clic l’Austria, e hanno detto e ridetto agli uomini delle barche fermate o prese, ch’eglino attendevano che i Veneziani attaccassero il combattimento per mettersi dall* nostra. Sapete che il loro ammiraglio Dahlrupc fa Fammalalo a Trieslc perché non vuole trovarsi ad uno scontro da disonorare il suo nome. Sapete che molte sono le barche cariche di provvigioni, le quali tutte pronte aspettano che i legni veneziani facciano loro tanto di largo, che possano venire a render men dura la carestia de* vostri fratelli. Veramente era cosa dolorosa fui qui, che con una flotta di trenta a quaianta legni, e cento e più per l'uso della interna difesa, noi dovessimo scarseggiare