426 ma, c il marinaro d’armata; ¡1 vecchio soldato di Napoleone, e la giovane guardia* civica; il padre veterano di prodi ulli/.iali di mare, e la madre desolata degli uccisi per l’amore d'Italia; l’avvocato, e il poeta; il letterato, e il carbonaio; la maestra di scuola, e l’inviato a politico parlamento; il deputato, e il biadaiuolo; il giornalista, e lo speziale; il tintore, ed il segretario di Governo; il vinaio, e l’arsenalotto; il magnano, e l’orefice; l’arphibusiere, ed il medico; il colonnello, cd il vescovo; il parroco latino, cd il greco; porsero, mandarono, recarono le offerte loro. Fossimo andati da quelli stessi che di tali offerte saranno giovali, anch’eglino, son sicuro, avrebbero dato il loro soldo pe’ poveretti lor pari. Ve n’era che, dando, parevano chiedere; e pur davano con ilare viso. Le querele uscivano dalla bocca di chi soffre meno, chiedevano scusa del dar poco con più pudore, clic non certuni accattassero scuse del dare nulla. E convien mettere insieme certe elemosine di tre persone cosi dette civili, per lare la somma data da qualche poveretto. Un biadaiuolo lece la più generosa offerta di tutti. E il modo e il tempo, ripeto, rendono i doni ben più preziosi. Nel punto che il pane per non naturale carestia mancava alla mensa periìn degli agiati, dopo tante ca-rità proluse, dopo tanto male speso danaro, andare a chiedere altro danaro, egli è un aver lede nel cuore de’ Veneziani; e chiedere, e non ricevere in risposta nè pure una parola di rimprovero, non che d’oltraggio, ma raccorre tal somma da vincere l’aspettazione fin di coloro che hanno provata la generosità della parrocchia ne’ tempi più lieti, egli è uno di que’ tanti prodigii a cui Dio ha abituata Venezia, e Venezia abituato chi Fama. 11 simile s’andrà facendo, dietro al primo e sempre più commendevole esempio di Pietro Rigaglia, in altre parrocchie, e con provento maggiore, se non con merito più grande, siccome in più ricche. E già più parrochi adempiono il doppio dovere del sacerdote e del cittadino, sovvenendo al bisogno del povero, tra5 quali è da numerare quello di Santo Stefano, nella cui parrocchia la nobil donna Moro-sini Gatterburg espia con la carità la ricchezza. Molli in molte parli della città danno Fuso gratuito de’mulini a mano, il cui numero dicesi che passi i mille. La famiglia Levi, eli’è al ponte ai Diri, oltre a’mulini, dispensa ogni settimana farine a chi porta il biglietto del parroco. Giova del resto che FAssemblea dimostri anche con le questue al popolo la stia stima; e FAssemblea deve da ultimo rimanerne più grata al popolo, eh’ egli il popolo ad essa. Giunsero accette le parole che la Commissione vostra gl’indirizzò per ringraziarlo della sua dignitosa sofferenza, e a novello esercizio di virtù confortarlo. Essa Commissione crede, se non giovalo, di non avere nociuto, persuadendo la distribuzione del pane e della farina per via di biglietti, modo combattuto da multi, o palesemente o in segreto, o con le parole o con le inerzie o cogl’indugi. Non crediamo avere nociuto invitando la Civica a custodire i pozzi artesiani, che sono un tesoro serbatoci da Dio nelle profondità della terra, i quali con quasi prodigiosa opportunità zampillarono a prò’ della nostra libertà, che sarebbe da gran tempo perduta senz’essi; alla (piale custodia la Civica per preghiere