2o2 Fratelli Italiani. I,’luglio in vi manda imi saluto, perché ni suoi tigli, clic rosta se* guouo In insegna della nemica Austria, voi lo comunichiate. I tigli del. l'Ungheria, che sono tra voi, non sono vostri nemici; i tìgli della vittoria non possono essere oppressori, e lo mostreranno. lo lio promesso molto ai miei tigli; Ito loro promesso delle villorii-, c loro le ho date al giorno stabilito; di vittoria in vittoria io cono »olio le mura di Vienna, pronto a vendicare quel popolo sbranato dall’artiglio dell’aquila imperiale; io in breve sarò ai contini d'Italia a serbare 1« promessa a Venezia, a stringere la mano della fortissima ed eterna Uoiim. li’ Ungheria , sorella all'Italia nei patimenti, nelle speranze, negli otiti santissimi, deve con essa fare una sola famiglia. Fratelli! l’Ungheria indietreggiò, sembrò perdere; no! preparava Invece delle gloriole vittorie! Questo popolo durò nella pazienza; uu quando brandi la spada, getto via il fodero, e la spada sua, linchè vi sarà uu nemico alla civiltà, e nuda per atterrarlo! Io vi saluto per carila fraterna , per sentimento di padre. Voi uii siete fratelli ucllu causa della democrazia; gli Ungheresi che sono tra voi, mi sono figli nella causa della grande nazione che vincerà , o che sparirà dalla terra conia distruzione dell’ultima sua città, con la morie dell’ultimo dei suoi cittadini I A questi mici tigli, quando leverete lo stendardo dei tre colori, gridate : f ica Ungheria! Sia questa la parola di raccolta alle barricale, alle montagne, nei campi. lo conto che la prima nostra bandiera, clic scenderà nella bella Italia, sarà incontrata dalla voslra, unita alla bandiera ungherese, ambedue circondate da battaglioni italiani c ungheresi, clic brandiranno le spade senza fodero al lìnneo, per combattere cou noi linchè sia disperso l'assolutismo europeo. Voi perdeste; no! non perdeste! deste dei martiri alla patria, di quei martiri il cui sangue assicura una vittoria. E conte io richiesi alle offerte di Austria Hobctio Illuni, voi richiederete i vostri, martirizzati nelle bombardate cillà. Fratelli Italiani! Figli Ungheresi! Le nostre patrie, egualmente o|t-presse, sono destinate ad un’eguale grandezza nel nome .del Dio santissimo, solo ed unico aibitro delle libere nazioni! t'iva llulial li*0 Ungheria ! l'est, 5 giugno 1849. KOSSUTH. 20 Luglio. ALL* OPERAJO LETTERA 1)1 DEMETR1U MIRCOYICII. Saviamente il Vostro Giornale, alla istruzione del Popolo consacrale intende occuparsi d’un argomento importantissimo qual è la Elc~io"< dei llappresenlanti dello Sialo. F.d al Vostro Articolo, i H>