416 gli altri; ma rì è presa in considerazione la particolare loro condizione. Si disse: se i giornalieri venissero assoggettati indistintamente in qualunque giornata al servigio, il peso sarebbe troppo grave ; dunque non serviranno se non che nei giorni festivi. Io nou disapprovo, anzi approvo moltissimo il provvedimento. Ma domando; che cosa si è fatto per gli altri? Si disse: tutti indistintamente devono servire. E perchè non si sono, rispetto a questi cittadini, prese in considerazione le circostanze economiche, le circostanze domestiche, quelle di professione, che sono pure importantissime? Dov’è la eguaglianza di diritto, se per gli uni si ha riguardo alle condizioni peculiari, mentre non si vuole avere nessun riguardo a quelle degli altri? Per ¡stabilire una vera eguaglianza di diritto, ò d’uopo mettere tutti alla stessa condizione : è d’ uopo, cioè, far sì che il peso riesca, non per alcuni soltanto, ma per tutti il meno gravoso possibile. Io non pretendo già che si abbiano a prendere a calcolo le circostanze proprie d’ogni iudividuo per ¡stabilire delle norme fisse e generali sulle esenzioni, ciò che sarebbe impossibile. Ma dico che i giornalieri non devono godere di un assoluto e generale privilegio^ e che qualche cosa conviene pur accordare anche agli altri cittadini, quando, per ragioni urgenti e speciali, la prestazione del servigio in un dato giorno riuscirebbe ad essi sommamente gravoso. A ciò ha provveduto il Regolamento, ordinando che le sostituzioni possano esser permesse soltanto nel caso di veri e reali bisogni. In questo modo si ristabilisce almeno in gran parte 1’ eguaglianza di diritto, la quale sarebbe altrimenti violata ; in questo modo si salva la vera giustìzia. Dico poi che la proposta della maggioranza è anche dannosa : dannosa per la società, considerata in generale, dannosa per la stessa Guardia civica. Non conviene considerare le professioni soltanto dal lalo dell’ utile, che recano a chi le esercita; conviene considerarle dal lato del vantaggio che recano alla società. Distrarre un medico dal letto dell’ ammalato, un infermiere dallo spedale, un giudice dall’ esercizio delie sue Iunzioni, a costo che un accusato prolunghi le agonie della prigione, è danno gravissimo per tutta la società. Questo danno potrebbe tollerarsi, se fosse necessario, ma dov’è la necessità? Come si vuol sostenere che sia necessario per la società che.il servigio sia prestato da Tizio anziché da Caio, mentre Caio è inscritto egualmente nei ruoli della Guardia civica? E con questa inscrizione è giudicato egualmente capace di prestare il senigio? Molti inconvenienti si accennano, derivanti dalle sostituzioni nel servigio