15 N. Vili. Il Presidente del Governo provvisorio di Venezia a S. E. il sig. feldmaresciallo conte Radetzky. Dal Governo provvisorio di Venezia. Il 5 maggio 1S49. Eccellenza! Il tenenlemaresciallo Haynau, con Nola 26 marzo p. p. N. 144-, fece già al Governo provvisorio di Venezia quella intimazione di resa, che è sostanzialmente portata dai proclami di V. E. in data di ieri, acchiusi in un involto a me diretto. Nel 2 aprile furono convocali i rappresentanti della popolazione di Venezia, a’ quali il Governo diede comunicazione della detta Nota del tenentemaresciallo Haynau, provocando dall’Assemblea una deliberazione sulla condotta, eh’ esso Governo doveva tenere nelle già conosciute condizioni politiche e militari dell’ Italia. L’ Assemblea dei rappresentanti ha unanimemente decretata la resistenza, e me ne diede l’incarico. Al proclama dunque dell’ E. V. non posso fare altra risposta che quella, che mi è già stala prescritta dai mandatari legittimi degli abitanti di Venezia. Mi pregio poi di far nolo alla E. V. che, sino dal 4 aprile, mi sono rivolto ai Gabinetti d’Inghilterra e di Francia, affinchè, continuando la loro opera di mediazione, vogliano interporsi presso il Governo austriaco per procurare a Venezia una conveniente condizione politica. Ho speranza di ricevere fra breve la comunicazione ufficiale delle benevole pratiche delle prefate alte potenze, specialmente dopo le nuove istruzioni, che ho trasmesse a Parigi il 22 dello stesso mese. Ciò non toglierebbe che le trattative potessero aver luogo anche direttamente col Ministero imperiale, ove la E. V. ciò stimasse opportuno per giungere ad uno scioglimento più facile e pronto. Spetta adesso alla E. V. il decidere se, durante le pratiche di pacificazione, abbiano ad essere sospese le ostilità, per evitare un forse inalile spargimento di sangue. Aggradisca la E. V. le attestazioni dell’alta mia stima e profonda considerazione. MANIN. A S. E. il feldmaresciallo conte Radetzky, comandante in capo delle ii. rr. truppe in Italia presso Mestre.