497 $r slrssa, ni.i |>rr il modo della mobilizzazione. Non mi oppongo clic «ii mobilizzala la Guardia civica in maggior numero, ma mi oppongo il mudo di'è ora proposto. 10 vorrei invece die si richiamasse il Governo a seguire esattamente il Rcgolaiueiilo della Guardia civica, con escludere qualunque detcrmina-iìoiic esecutiva dell’Assemblea. bisogna ricordarsi che tutte le Assemblea sono corpi deliberativi o Igislalid, ma non esecutivi; (’esecuzione suppone la conoscenza di molti Ulti minuti, suppone la conoscenza della pratica generale degli affari. Se noi vogliamo far diventare l’Assemblea da legislativa, esecutiva, mi pare che noi falsiamo lo scopo. Crudo d’altra parte, che non ci sia nessun inconvenlenie nell’aumentare il numero della Guardia civica mobilizzata senza toccar per nulla la legge. Però, nel progetto di legge della Commissione, è ben dello che si abroga il decreto del 17 agosto, ma in latto si abroga tutta la istituzione della Guardia civica, perchè, se questa fosse chiamata ad un servigio interno, ci vorrà un altro potere a chiamarvela. Dunque r sottratto affatto al primitivo potere, il quale sarebbe nella impossibilita di eseguire gli atti, di cui assume la responsabilità. Propongo sia richiamato il Governo ad eseguire la legge del Regolamento della Guardia civica, specialmente l’articolo 11., e che non si taccia luogo a determinazione speciale sul modo della mobilizzazione. 11 ropprescnlaule f ar*: lo devo cominciare dal combattere le prime parole dell’onorevole preopinante, nelle quali mi pare che gli sia sfuggito un errore grandissimo sulla istituzione della Guardia civica. •Non è vero che l’arl. I. del Regolamento organico faccia distinzione Ira doveri principali e doveri accessorii, o secondari!, com’egli ha dello, della Guardia civica. L'arlicolo è concepito nei seguenti termini: « La Guardia civica è istituzione dello sialo. Suo scopo è di vegliare al mantenimento dell’ordine, della tranquillità e sicurezza pubblici — di procacciare l’obbedienza alle leggi — di coadiuvare all’uopo tou l'armata, per la conservazione della indipendenza ed integrità del Icrrilorio dello stalo. « L’art. I. non fa distinzione; mette tulli questi doveri nella stessa linea; ed io crederei che fosse non solo erroneo, ma assurdo, il credere flie il coadiuvare alla conservazione dell’indipendenza e dell’integrità dello stalo fosse cosa secondaria, od accessoria. Se questo si dee dire in generale di tutte le Guardie civiche, io rredo In si debba dire più specialmente della nostra, poiché siamo ili "na città in cui l'affare della indipendenza e della integrità del territorio dello stalo è l’affare principale non solo della Guardia civica, ma di ogni cilladino che vi appartenga o no per la sua età; e diremo meglio F l'unico affare clic in oggi abbiamo. Anche la tranquillità interna e I obbedienza alle leggi in questo momento sono necessarie specialmente come mezzi a conservare l’indipendenza e l’integrità dello stato. La Guardia civica ha tutti e due questi doveri; si tratta di farglieli eseguire •ulti c due.