\1 ad ottenere per (pieslo paese una conveniente condizione politica ; ed aggiungeva che sarei disposto anche ad entrare in trattative dirette col gabinetto di Vienna, qualora esso feldmaresciallo trovasse ciò più opportuno per conseguire uno scioglimento più facile e pronto ; che è quanto dire per ottenere più prontamente e più facilmente che fosse accordata a Venezia uua conveniente condizione politica. S. E. il feldmaresciallo, nella sua replica del 6 corr. , ripulsando l’idea di ogni mediazione, nulla diceva rispetto alle trattative dirette, le quali sembrarono anche escluse da S. E. il Ministro degli affari esteri in Vienna, che veniva sul proposito interpellalo dall’ Ambasciatore francese ivi residente. Ora E E. V., colla sua lettera d’oggi, dichiara essere autorizzato a trattare col Governo di Venezia, ond’ io, ottenutane speciale abilitazione dall’Assemblea dei rappresentanti di questa popolazione, come dal decreto, di cui mi pregio unire un esemplare, ho l’onore di annunziare all’K. V. d’essere pronto e disposto ad intavolare le pratiche occorrenti per devenire ad un componimento, che assicuri una conveniente condizione politica al mio paese; ed a tal fine prego l’E. V. che si compiaccia accordare regolari salvocondotli a due cittadini di mia confidenza, che a questo «'(Tetto si porteranno a Milano, o in qucIPaltro luogo, che all’E. V. sembrasse più conveniente. Gradisca l’E. V. le attestazioni della mia profonda eonsideruzioue. MANIN. A S. U. il cav. ile Bruck, i. r. ministro del commercio. Mestre. N. XII. Rapporto dei signori Giuseppe Caluci e Giorgio Foscolo sulla conferenza avuta con S. Ecc. il sig. cav. De Bruck, i. r. ministro del commercio. Rapporto dei cittadini Giuseppe Caluci e Giorgio Foscolo sulla conferenza avuta col cav. De Bruck, i. r. ministro del commercio, il giorno 2 giugno -1849. Al PRESIDENTE DEL GOVERNO PROVVISORIO DI VENEZIA. Dietro il mandato, di cui ci onoraste, noi ci siamo portati (2 giugno) presso il ministro imperiale cav. De Bruck, ed alle conferenze intervenne il tenentemaresciallo conle di Thurn. Il ministra, fin dalle prime, rivolgendoci cortesi parole, ci disse che tenessimo un franco linguaggio, che PAustria del passato non è quella del giorno d’oggi, che gli uomini, i quali al presente dirigono le di lei . cose, sono di liberali priiicipii, e comprendere pur essi aver avuto gli Italiani poche guarentigie, e queste pure talvolta non rispettate; che T. Vili. 2