352 vi domando soltanto, perché siete intervenuti? Chi ^i dava l’incarico di interrogare quel popolo? Perchè siete andati iu casa sua armati? Signori, ha un danno immenso a permettere ad una nazione d’intervenire negli affari interni di un’altra nazione. Prima di tutto, non è possibile che un popolo intervenga in casa d’uu altro, senza recarvi i suoi pensieri, le sue convinzioni, i suoi pregiudizii politici; e quasi sempre, quand’egli abbatte ciò ch’egli chiama una minorità faziosa c libera da una pretesa oppressione, a questa egli sostituisce la propria oppressione delle sue armi, il che è appunto accaduto a Roma; appresso, l’intervento è l’ingiuria più grave che possa farsi ad un popolo; poiché è quanto dirgli: Voi siete troppo inetto o troppo vile perchè vi governiate da voi stesso. Ecco perchè una nazione non può intervenire negli affari d’un’ altra. (Assenso a sinistra.) Che che ne sia, voi avete compiuta l’opera vostra; siete intervenuti, cd avete rovesciato la repubblica romana. Ma dietro la repubblica, la quale, iu fine del conto, non è se non una forma di governo, avtle incontrato qualche cosa, che non è una forma, eh’è un principio, ch’è un diritto imperscrittibile: avete incontrato la sovranità del popolo. Che avete fatto a fronte di tal principio? Avete fatto quello che faceste a fronte della repubblica romana; e qui non avete più nessun pretesto. Avevate detto che liberereste Roma dall’oppressione, dalla compressione esercitata sovr’essa da un pugno di faziosi; ebbene, qual era il mezzo onde mostrare che la vostra intenzione era sincera ? Se foste stati convinti che in effetto, secondo le vostre speranze, la popolazione romana fosse stata favorevole alla potenza temporale del Papa ; se foste stali convinti clic a voce unanime si fosse desiderata la ristorazione di questa sovranità, avreste avuto a cuore di consultare la pubblica opinione. Perchè non lo avete fallo? Perchè le vostre illusioni erano già svanite; perchè lo stesso generale Oudinot vi aveva già scritto, fui dal primo dispaccio, che da per lutto, non solamente a Roma, ma in tutta l’Italia, non erano favorevoli al ristabilimento dell’autorità temporale del Papa; che da per tutto s’inchinavano dinanzi al Papa, ma che non volevano l’autorità de’preti. Per tal modo, il capo della spedizione non interrogò la pubblica opinione. A fronte di tutte le potenze straniere, a fronte dei trattali di Vienna, avrebb’egli avuto il coraggio d’arrivar lino all’ultimo? Egli, che s’era presentalo come il protettore della libertà romana, avrebb’egli avuto il coraggio di proteggerla contro l’Austria, contro Napoli., contro il sovrano Pontefice medesimo? No. Ecco perch’egli amo meglio di farsi complice ed ¡strumento dell’Austria, (/ ire negazioni « destra; approvazione a sinistra.) Laonde, ecco ormai i falli ben avverati : governo repubblicano, voi avete abbattuto una repubblica; governo democratico, sorto dal suffragio universale, organo della sovranità nazionale del vostro paese, avete percossa la sovranità nazionale del popolo romano; rappresentanti d’una nazione, che bandi a casa sua la separazione dei poteri, la libertà di coscienza, la più grande conquista de’tempi moderni, avete detto al po-