'44 » Cittadino presidente. Esprimo tutta la mia gratitudine all’Assemblca , ma non posso continuare nell’incarico di deputato. 11 presidente Manin in questo medesimo luogo ha giustamente detto, •che nessuno può violentare l’altrui coscienza. La mia coscienza formalmente mi dice, che io non potrei più adempiere ai doveri di rappresentante del popolo. Nessuna voce davanti a Dio, nessuna davanti la propria coscienza. Venezia , 2 luglio 1849. N. Pniun ». I! rappresentante Benvenuti: 11 presidente del Governo Manin ha detto che non si può violentare la coscienza di nessuno; lo ha detto, .quando un rappresentante, invitato a formar parte di una Commissione, dichiarò di non avere le cognizioni che sono necessarie a disimpegnare l’incarico che gli si voleva affidare. La cosa è affatto diversa nel caso attuale, e qui non si tratta di cognizioni speciali ; si tratta di cognizioni quali si richiedono in genere per servire la patria, per promuovere il bene pubblico. Il rappresentante Priuli ha mostrato di ritenere d’avere queste co-gniziuni dal momento che accettò l’incarico di rappresentante, e lo ha convenientemente sostenuto, come abbiamo avuto occasione di convincersene appunto anche nell'ultima tornata, in cui fece una proposta appronta unanimemente dall’Assemblea. Il motivo, ch’egli adduce per giustificare la sua rinuncia, non è dunque sufficiente; esso è quello identico, che l’Assemblea jeri dichiarò insussistente : ed io credo che non vorremmo oggi accoglierlo, mentre si comprometterebbe la nostra dignità. NeH’interesse appunto della nostra dignità, io propongo che l’Assemblea dichiari di persistere nella sua deliberazione. Posta ai voli questa proposta viene adottata. 11 presidente del Governo Manin : Fu doloroso molto pel Governo , e credo anche pel paese, l’inconveniente nato nella sera di sabato, eche ha dato luogo alla rinunzia presentata dal rappresentante Priuli, la quale saggiamente l’Assemblea non volle accettare nè la prima nè la seconda volta. Alla presidenza dell’Assemblea fu già presentato un rapporto, che dimostra come il Governo avesse prese antecedentemente delle misure nel sito dove credeva che si potesse manifestare il pericolo, ma non dove non credeva che il pericolo si potesse manifestare, e che subito dopo ha cercato d'impedire ulteriori disordini, ed ha ordinato una severa inquisizione perchè i promotori del movimento sieno riconosciuti e puniti, come debbono esserlo sempre, e particolarmente nelle condizioni presenti, perchè ho detto altra volta, e ripeto, che i più grandi nemici della nostra libertà sono i promotori dei disordini. Il presidente: Invito il relatore della Commissione incaricata del rapporto sulle proposte relative all ’Annona, a leggere il rapporto stesso. Il rappresentante Minotto, relatore di detta Commissione (legge):