353 polo romano: voi non avete diritto di darvi quelle libertà, che noi abbiamo consacrato appo noi. E poi l’Austria potè scagliare liberamente i suoi eserciti a Venezia cd Ancona; potè dar la inano al colosso del settentrione, ailìn di comprimere una nazionalità, che tènia di ricostituirsi. [Approvazione a sinistra.) Ma, per compier atti cosi gravi, per fare una eccezione al principio della sovranità nazionale, conviene aver ragioni, conviene aver molivi gravi. Se voi non aveste motivi gravi, se aveste gratuitamente violato appo un popolo amico quo’diritti, che sono consacrati da voi, quei diritti che voi considerate come incontrastabili, avreste commesso un allo di demenza o di tradimento. (Moli diversi.) Convien dunque che abbiate un grave motivo. Qual è questo motivo? Egli accade ebe il sovrano temporale di Roma è in pari tempo il capo del cattolicisuio : tale particolarità fa della questione una questione universale, una questione che interessa il mondo. E questo il motivo pel quale siete intervenuti. Vi spinse un motivo religioso; ili maniera dia tutta la questione si riduce ad una questione religiosa. (E' vero.) Prima d’entrare nel cuore della questione, vorrei confutare alcuni argomenti che si considerano come perentori!. La sovranità del Papa è indispensabile, dicono, per garantire la indipendenza della santa Sede e quella delia Chiesa. E non temete voi, o signori, di calunniare la Chiesa, quando pretendete die sia necessario alla sua esistenza, o almeno alla sua indipendenza, ed alla missione che ella dee compiere, il disconoscere un diritto sacro, il disconoscere un principio essenziale? Supponete voi, per avventura, che la Chiesa non possa compiere la sua missione, non possa compiere il suo destino, senza condannare un popolo a eterna servitù? Sono convinto, che, nel fondo del cuore, lutti coloro che domandano, nell’interesse della Chiesa, di fare una eccezione al principio della so-vrauilà riguardo al popolo romano; sono convinto che coloro non credono al principio della sovranità del popolo. Voi, signore di Montalembert, sono convinto che, quando verrete a questa bigoncia per difendere il potere temporale della saula Sede, e domandare cosi, 11011 dirò una eccezione al principio della sovranità del popolo, ma dimandare che il popolo romano sin posto fuori del diritto delle nazioni; sono convinta che, - compitndo la confessione che avete cominciato in un’altra sessionej verrete a dire che 11011 credete nel principio della sovranità del popolo. Notate bene che, se mi fo lecito d’indirizzarvi questa domanda, egli è perch’ella interessa la causa cattolica; è necessario che tulle le condizioni sien chiare; e voi, con la vostra confessione, vi siete cattivati assai cuori, e importa ch’ella sia completa. Voi avete portala una bandiera, l’avete portata gloriosamente; avete tratto al suo seguilo una intera generazione di cattolici, che avevano in pari lempo il sentimento cattolico e l’istruzion democratica. Voi avete già cancellala da quella ■usegua la parola di libertà. Ora è uopo sapere se volete cancellarvi T. Vili. 34