92 Lettera del rappresentante Priuli, letta dal presidente dell’assemblea nella sessione 2 Itiglio corrente. « Egregio cittadino presidente dell’Assemblca ! • Allora che, nel decorso gennaio, il secondo Circondario elettorale ini nominò a rappresentante del popolo, conobbi la gra\ità e l’importanza del mandato che mi veniva conferito. « Fedele a questo mandato, non mancai di assistere alle regolari adunanze, usando del diritto impartitomi con franchezza e coraggio, senza deviare giammai dai limiti del dovere e dei riguardi parlamentari!. ■ Una ingrata e non meritata dispiacenza . che poteva tornarmi fatale, mi ha ora convinto che io non sarei più in grado di usare liberamente di questo diritto. « Dissi dispiacenza non meritata perchè la proposizione da me, con tutto riguardo e sonunessioue esternata nella secreta adunanza di sabbato scorso nè poto a interpretarsi, nè fu interpretata sinistramente da’miei colleghi. « Dissi non meritata perchè, neH’adempiere al mandalo ricevuto dal popolo, corrisposi con riconoscenza alla gratitudine dimostratami dal popolo stesso, procreatore di quella numerosa infantile famiglia, a cui druicai da molti anni le mie povere cure, e direi quasi tutto me stesso. «Dissi non meritata perchè, coll’aiuto di Dio, nel corso della mia \ila già declinante, non ho giammai offuscato il inio onore, la mia fama, ed ¡1 vero e leale mio patriottismo. • Ma questo medesimo sentimento ardentissimo di patriottismo mi costringe a dimettermi in oggi dall’impartitomi incarico, appunto perchè mi sarebbe impossibile l’esercitarlo. « Aggiuugesi la necessità di riposo, altamente domandato dallo stato presente della mia affievolita salute. » Nel cessare di essere rappresentante del popolo , voglio avere il conforto di poter dire : ho cessato di essere rappresentante del popolo perche ho adempiuto al mio dovere, e perchè ho sentito il convincimento di non poterlo più adempiere. • Col dovuto rispetto mi dichiaro. • Venezia, li 2 luglio 1849. « Sott. Nicolò Priuli ».