293 madre con molli figliolelli, alla quale mancalo il late s’offerse un'altra del popolo che forse non l’aveva nini vista, e prese il bambino affamata, t seduta alla soglia del venerabile tempio, essa, venerabile nella esuberatile sua povertà, lo allattava. Alcune delle palle nemiche sfondarono il letto e più piani: uno solo iu nella prima nollc il ferito; pochissimi nelle ore seguenti : e pur le palle piovevano fitte. Ma a sviarle da’capi lidi vegliavano le potenze celesti, secondo il dello d’ una giovane donna che, sentendo parlare delle poteuze d’Europa: abbiamo anche uni, diceva, le nostre. E nelle semplici parole d' una giovanclla del popolo è non so che liero e rassegnalo, clic rammenta il mollo di Leonida, echeggiata da secoli; perch’ella, faceudo una spesa: dammi il mio giusto prima clic andiam tulli sotterra. La Civica alla custodia delle case lasciate vuote, ed aH’ordiuc vegliò con la solita cura, alleviatale dalla saula fermezza e temperanza del popolo. Il Muuicipio ed i parrocrhi cou provvida amorevolezza collocarono ipoveri pellegrinanti: non poche famiglie, con ambizione pietosa, andavano a quelli incontro, siccome ad ospiti da lungo tempo aspettali. Ottocento famiglie raccellò la parrocchia di Castello. Il custode, Antonio Dorigo, per avere la benedizione di tale ospitalità, mandò la moglie a casa de’ suoi, 11' andò egli a dormire ne' quartieri de’ militi. Ne accolsero i militi stessi; la gioventù ne’Caffè, come nel marzo, s’affralellò colpo-polo in modo più sacro, perchè più stretta che nella gioia è la fraternità nel dolore. Dimostriamo co’ fatti In gratitudine uoslrn a questo popolo raro, il quale, invece di abbisognare d’ineoraggiumento, è scuola esso a noi di coraggio viva, e c’ insegna come si difenda l’ouore, come la disgrazia renda le nazioni più grandi. Egli ha sostenuto le palle, il disagio, la vigilia all’ aperto, la tuga del suo nido entro allo stesso suo nido ; ha 'ostentile le grida de’figliuoli affamali; e senza indagar le ragioni dcl-l'attendere, »Tello sperare, del credere, ha pazientemente aiteso, tenacemente sperato, abbandonatamente creduto. L’onore del popolo è salvo: nè nemico crudele, nè perfido amico glielo può torre. Qualunque parola o alto uscisse dal popolo o paresse uscirne non degna, sarebbe come quel cenno del capo che il notaio falsificatore fa fare a un cadavere, o fi un vivo che contraffa il munente. Non ci facciamo precursori di schiavitù, ministri agli austriacauli, la cui sfacciatezza impunita non giunge a crollare la lede indomata degli umili e dei già conculcali dalle liberalesche albagie. L’ onore del popolo è salvo, salviamo il nostro: mostriamoci devoti al suo patire, ansiosi d’alleviargliene. Non lasciamo che mezza la città si riversi sull’altra senza che noi, gli eletti del popolo, .si prenda cura di cooperare al Governo, al Municipio e all’ Annona per compartire paur, ospizio, lavoro, lo fo dunque la seguente proposta, e se urgente tia, 1« dica il cuor vostro. ( Ipplauti.) • 1. Una Commissione dal seno dell’Assemblea, è nominata per provvedere di ricovero le famiglie erratili. « 2. Un'altra per provvederle di vitto e lavoro. ■ 3. Altre Coininissieui secondarie si costituiranno per ogni parrocchia.