100 10 Luglio. SULLE CONDIZIONI DELL’ AUSTRIA A VENEZIA. Nel Supplìmenlo alla Gazzella ili Milano del h luglio coir. N. 185, Iti pubblicato il carteggio del feldmaresciallo colile Kadelzky, e del mi* uislro imperiale, cav. de Bruck, col Governo «li Venezia, già stampalo in queslo foglio del l." coir. N. 175. Alla pubblicazione dei documenti, il foglio milanese fa seguire queste parole : • Dalla premessa nuda esposizione dei falli, e dal riportalo carleg-« gio, tornerà facile il rilegare, che, anche dopo le migliorate condizioni « politiche dell'Italia, mercè la cooperazione dell’Auslriii, dessa non cessò « pertanto di stendere generosa la mano della riconciliazione agli abi-« tanti di Venezia, coll’assicurar loro uaa politica esistenza, fondata, • come per lutto il regno Lombardo-Veneto, sopra istituzioni patrie e « liberali, e coll'offrir loro, olire il resto, la conser\azione del porlo « franco, il parziale riconoscimento del debito pubblico coH’ammortizza-« zione del medesimo a carico municipale, l’esenzione perciò di ogni « multa di guerra, nonché l'assoluto perdono per la maggior parte, « ovvero le più elementi facilitazioni pei più compromessi. « A queste condizioni e a queste cure, consigliate al governo au- • striaro dal desiderio soltanto di risparmiare, come fu già accennalo, « il sangue e le mine di una città si preziosa, venne nel modo che ora « tulli conoscono corrisposto. « A chi pertanto siano ad attribuirsi le e\cuibili cd ormai ine\ita-a bili conseguenze, giudicherà l’Europa. » Noi non abbiamo mestieri di giustificare presso i nostri concittadini la deliberazione (piasi unanime dell’Assemblea dei suoi rappresentanti, che rifiutò di aderire alle proposte falle dal governo austriaco, mentre i nostri concittadini pienamente conoscono quali conseguenze rovinose sa-rebbono risultate dall’accettazione di quei patii. Ma poiché da ambe le parli si ta appello al giudizio dell’Europa, e gli esteri delle condizioni noslie possono non avere conoscenza esalta, crediamo spediente far alcune brevi osservazioni, che anche agli esteri dimostrino la inaccellabi-lita dei patti proferiti, e che nè meno io questa circostanza Venezia ha demeritata la fama di moderazione e di assennatezza^ che pochi ornai le contendono. Le proposte austriache da un canto riguardano la condizione politica delle provincie lombardo-venete, e dall’altro i palli di resa della rii là di Venezia. In quaulo alle condizioni politiche, il ministro imperiale, cav. de Brnek, con la sua lettera dell’ 11 giugno decorso aveva dichiarato, che dalle iiegniuziooi si avrebbe ollenulo per risultamento la concessione rjf’ltien