440 Il ministro degli affari esterni : Al mezzodì la Sicilia era soggiogala, e di tutta la penisola italica non rimaneva fuori di questo riordinamento, fatlo più o meno dalle nazioni straniere, non rimaneva che l’Italia centrale .... Un membro a sinistra : E Venezia ? Il sig. di Tocqueville : E nell"Italia centrale non era egli evidente agli occhi di tulli, che se noi non fossimo intervenuti, altri stavano per intervenire contro di noi, senza di noi? (Nuova interruzione a sinistra.) Non vedeva, o signori, se non due maniere d’uscire da tali difficoltà : la guerra in favore della repubblica romana, che voi non avete voluto riconoscere, o fare ciò che abbiam fatto; la guerra che l’Assemblea costituente non volle, la guerra, che in ogni caso ella ci avrebbe impedito di fare, togliendo dal budget, negli ultimi giorni della sua tornata, le somme necessarie. (Esclamazioni a sinistra. Approvazione u destra.) Il sig. Cordier a' pie’ della bigoncia : Avete pur trovato denaro per attaccare la repubblica romana! Il presidente: Ritornate al vostro posto. Voi non siele qui per interrompere, così in sul viso, l’oratore alla ringhiera. (Si ride.) Il sig. di Tocqueville, volgendosi a sinistra. Sì, voi parlale di guerra, or che non si tratta di farsi eleggere, ma in quel tempo, allora (piando era d’uopo cattivarsi la benevolenza degli elettori . . . (Richiami a sinistra. Segni d'approvazione a destra. ) . . . allora non si parlava di guerra, ma di risparmii. (E‘ vero.) Allora si domandavano nel budget riduzioni, le quali, come testò diceva, rendevano impossibil la guerra; si domandava una riduzion così fatta di’ era uopo rimandar alle loro case più di 100,000 soldati. ( Rumori a sinistra. ) A destra e ul centro: Sii sì! (Benissimo! benissimo. Parlate! continuate! ) 11 ministro degli affari esterni: E chi negò tali risparmi imprudenti e intempestivi? Noi membri della maggioranza d'oggidì. Ed ora ci si accusa d’avere un amore smodato e intemperante della pace? (Benissimo! benissimo ! ) Entro nella questione e dico che bisognava o far la guerra per la repubblica romana, o fare ciò che facemmo, o astenerci. Se ci fossimo astenuli, quegli stessi uomini ch’ora ci accusano, que-glino stessi sarebbero venuti a dirci: Vedete a qual grado d’abbassamen- lo avete fallo discendere la repubblica! E che? La Francia non già da sessantanni, ma da trecento, non lasciò operarsi nessun grande mutamento in Italia, senza prenderci parte; e ciò che non è avvenuto nei giorni più fiacchi c più tristi della monarchia, lo lascia far la repubblica? Vergogna a voi! .... Ecco ciò che ci avrebbero detto. (Rumori e risa ironiche a sinistra. Approvazione a destra. ) Un membro che liensi a’ piè della scala de’ banchi di sinistra, nel corridoio, proferisce alcune parole che non possiamo intendere. Il sig. Dufuure, ministro dell’interno: Qual singolare linguaggio! Dove dunque siele sialo educato?