467 di codeste medesime imputazioni di mancamento alla parola e di mancamento nlFonorc; la causa fu agitala in contraddittorio, ella fu udita da una parte • dall'altra; può piacere a voi di ricominciarla del continuo; avete il diritto di maledire i vostri giudici, perchè foste condannati: ma, dal canto nostro, noi teniamo il giudizio per buono e per decisivo. (BenissimoI benissimo!) Or giungo (e ben \cdete che due parti dell’argomento non occuparono a lungo l’attenzione dell’Assemblea) or giungo alla terza parte, e gli argomenti . . . (Violenta interruzionne a sinistra.) Signori, non ho altro mezzo di ripugnare al tumulto, che lacere e aspettare . . . Il sig. Teste/in: Noi stiamo in silenzio. Il presidente: Sig. Tosteliu, voi non avete cessato mai d’interrompere, poiché vi sto osservando da molto tempo. Il sig. di Falloux: Sotto la forma più precisa, sotlo la forma più incalzante, sotto la forma del dilemma, l’onorevole sig. Jules Favre ci diceva: Arresto qui il ministero, e gl’intimo di risponderci: 0 il geuerale Oudinot ha oltrepassato le sue istruzioni, od egli aveva istruzioni secrcte; codeste istruzioni derivavano da quell’influsso, al quale egli ha sì spesso falto allusione, ma che, a malgrado di tali allusioni si numerose, io non ho riconosciuto; influsso secreto, occulto, che fu tanto perseverante, tanto ostinato in un disegno, di cui e’ non ci ha ancora svelata lulla la trama. Ripiglio il dilemma : « 0 il generale Oudinot oltrepassò le sue Istruzioni, od egli aveva istruzioni scerete. » Io porrò alla mia volta un dilemma all’onorevole sig. Jules Favre, e gli dirò: Od il generale Oudinot si credeva chiamato a Roma il 50 aprile, o si credeva rispiuto; se si credeva chiamato, egli operò giusta le nostre dichiarazioni, giusta i nostri discorsi, giusta i nostri impegni e giusta le nostre informazioni; s’ei si credeva rispinto, c dato ch'abbia obbedito alle sue istruzioni secreto, codeste istruzioni potevano esse ordinargli d’andare all'assalto d’una città fortificala con 3,500 uomini, e di lasciare a sè dielro il suo parco d’artiglieria ed il resto della spedizione, che doveva seguirlo ventiquattr’ore dopo ? Ecco il dilemma ch’io pongo all’onorevole sig. Jules Favre. (Si ride. ) 0 il generale Oudinot non aveva istruzioni secreto, od allora operò sulla fede delle informazioni, ch’egli aveva motivo di credere certe, e che tali erano in falti, poiché la cosa dipendellc da ventiquattr’ore, dall’entrata di Garibaldi; senza l’arrivo del Garibaldi, le previsioni del generale si sarebbero verificate: l’elTusione del sangue, che non fu per buona ventura tanto grande quanto si disse, sarebbesi risparmiala. Lo ripeto, il generale Oudinot fu ingannato, ed egli non aveva istruzioni secrete, o le istruzioni scerete importavano ch’ei rimanesse a Civitavecchia, \i concentrasse le sue forze, e non movesse sopra Roma se non coi mezzi di far trionfare uua volontà, quand’ella imporre si vuole con le armi. Il sig. Jules Favre si fece forte altresì dei dispacci del sig. di Lej-