3G5 invito, onde essere in grado di disimpegnare 1’ «Ila loro missione con quella energia clic si rende necessaria perche sicno conservati illesi il decoro, l’ordine e la pubblica tranquillità. La Guardia civica iu cotal guisa accrescerà i meriti da essa acquistali, e si renderà sempre più degna della pubblica estimazione e riconoscenza. Il podestà GIO. CORRER. Gli Assessori DONA’ MEDIN MICH1EL MARZARI GIUSTINIANI 1VANCICH Il segr. A. Licita. 23 Agosto. PAROLE DI DANIELE MANIN. Il Presidente Manin, chiamato dal popolo e dalla milizia per avere notizie sulle condizioni attuali, rispose che occorrendo alcuni schiarimenti era partito espressamente il generale Cavedalis, e che si sarebbero pubblicali colle stampe tutti i palli. Essendosi poco dopo rinnovalo il tumulto, Manin comparve di nuovo al poggiuolo , e con tutta la forza del suo immutabile carattere, rivolse alla piazza agitala queste parole: Siete Italiani ? (Sì, sì da tutte le parti.) Volete meritare d’essere liberi forse tra poco ? (Si, si.) Ebbene, scacciale da voi quegl’ infami che vi suscitano. Quanto a me, vi prometto che mi farò uccidere prima di sottoscrivere nessun patio disonorante. Seia prepotenza delle armi, se l’abbandono di tutta l'Europa ..... conserviamo l’onore immacolato di questa Venezia, che è ammirala da lutto il mondo per la condotta che avete tenuto finora: Viva l’Italia—. Tutta la piazza echeggiava ad ogni frase di applausi e di viva Manin. Una commozione universale s’impadroni degli animi di tulli, anche dei pochi maleintenziouali che forse si trovavano tra la folla. E gli applausi divennero frenetici, quando Manin , rientrato un momento per la piena deH’aiTetto, uscì di nuovo gridando : Chi è vero Veneziano, venga a pattugliare con me. Discese subito dal palazzo, e circondato dallo sialo maggiore di tulli i corpi, con eroico coraggio, traversò la Piazza ripetutamente fra gli applausi ed i viva del popolo entusiastato.