269 G. Cecchini (chirurgo) — Burovich— Smojcwdi — J. Moro Commisi. — p. Znik — Dcdoniinici — Zurowsky. — J. Mazzucchelli — P. Conti Barbarmi — F.. Cecchini — G. Basilisco — Dall--Fai — Beronldo, luminiti. — Arrigoni (chirurgo) — G. Bonnndini — Dondio — Gam-billo — P. Paitn — Podreider — Ocofler — Luigi Rota — Luigi doli. Miioardi — N. Cainii — Tomaso Burchia — Liparacchi — A. Toftànin— G. Moro — Augusto Teodorowich — Tilling — F. Barbarich — G. llanassov idi — Giuseppe Conti — Jacopo Bozza — Tacchco — Feliciti — Guglielmo Paulucci — G. Pozzati — Giacomo Mazzucato — Francesco Basc\i — Augusto ISordio — Martinez—L. Bellali — G.Novello— NB. Non tulli gli (/(filiali della Marina rliviti nelt eiluah» torio a conoieenta itila stampa a cui ti n/truce la presente protesta. 30 Luglio. UNA DEGNA DICHIARAZIONE. Cinquanta ulliriali della Marina veneta hanno pubblicalo per le stampe una loro protesta nella quale dichiarano di essere affatto estranei e di disapprovare altamente i sentimenti espressi nel foglio segnalo dall’ editore Pietro Milesi, di cui parlò V Operaio nel suo numero 97. A questa dichiarazione sottoscritta, come dicemmo, da cinquanta Domi, non poterono aggiungere la propria lirma altri ufliciali, perchè il corpo della Marina è diviso nell’estuario, e non a tulli potè esser nota la carta dell’editore Milesi. Ma lutti gli ufficiali della Marina sono tenuti a dichiararsi coi fatti sulla carta medesima; tulli devono far vedere che non combattono l’Austria perchè natura insegna essere troppo bruite le proposte del cav. De Rruck, ma si In combattono perchè la patria ha deciso di resistere ad ogni costo, perchè l’onore e l'affetto legano i loro cuori alla nazionali! bandiera, perchè la causa cui servono èia giustizia, perchè adesso come al 22 marzo 1848 non possono esitare nella scella fra la prepotenza e il diritto. La patria ripete ogni giorno alla Marina le parole nobilmente espresse dal comandante la divisione navale nel suo primo ordine del giorno la misura dei vostri doveri è grande. Sulla inamissibilità delle proposte fatte dal Governo Austriaco a Venezia, e pubblicate nel foglio uffiziale 1 luglio, la Gazzetta del IO luglio fece in un articolo alcune giustissime osservazioni. Nel parere che qualche circostanza di fatto valesse a meglio ancora sviluppare quelle osservazioni, il sottoscritto, nella liberta della propria opinione che ogni cittadino è in diritto di manifestare, ne aggiunse alcune altre, che diffuse colla stampa. Non credendo poi di dover affibbiare a quello scritto nè un merito, nè un'importanza particolare, non trovò necessario lo apporvi il suo nome, oltre a quello dell’editore Milesi. Siccome però il Giornaletto periodico, I Opemjo, nel suo foglio n. 1)7