351 attraverso n’fatti, attraverso le còngiunlure, quando l’avvenimento Iva parlato? Signori, lo scopo ben fermo, il pensiero costante del governo era, secondo me, lu distruzione della repubblica di Roma, la ristorazione della sovranità temporale del Papa. Ben s’avrebbe avuto riguardo, quando s’entrò in quest’affare, di manifestar chiaramente questo scopo, questo pensiero; e comprendo gli artifizii di parole, ne’quali i ministri gli avevano involti. Suppongo che vi foste presentati dinanzi all’Assemblea (jostituente, e che le aveste tenuto questo linguaggio: « Domandiamo che sia decretata una spedizione ad oggetto d’abbattere la repubblica di Roma c di ristorare la sovranità temporale del Papa. » La vostra proposizione sarebbe stata gagliardamente rispinta. Alcune voci a destra: No! no! A sinistra: Sì! si! Il sig. Amaud (dell' Ariègef: E non ostante, sarebbe stato bello di porre la questione in questi termini; noi si fece, lo ripeto, perchè sape-vasi che tale proposta sarebbe stata scartata, perchè sapevasi che l’opinion pubblica si sarebbe sollevata in tutta la Francia. Le medesime voci a destra: Ma no! Ma no! A sinistra: Si! sì! 11 sig. Amaud (dell'Ariùge); È a dirsi che i ministri avessero l’intenzione ben ferma di mettersi in contraddizione col volo deHAssemblca costituente? (No! no!) Soltanto e’si pascevano d’illusioni; speravasi che le congiunture togliessero d’imbroglio il ministero e lo sciogliessero da tutta la sua malleveria. Frasi inteso dire che la pubblica opinione in Italia era favorevole alla sovranità temporale del Papa; crasi inteso dire clic il popolo romano si trovav a oppresso da una minoranza faziosa ; credevasi che, non appena l’esercito francese avesse posto piede sul territorio romano. le popolazioni lo avrebbero accolto con entusiasmo ; che, con volo unanime, a\rebbcro ristabilito il Papa ne’suoi siali ; rimanevasi quindi in una completa sicurezza; quindi, pur velando il proprio pensiero, si veniva senza inquietudine a domandare all’Assemblea costituente di decretare una spedizione. Ma l’avvenimento ingannò le vostre speranze; siete andati in Italia, e colà avete incontrato, invece di unanimi acclamazioni, resistenza per tulio, e specialmente a Roma. Nulladimeno, siccome il vostro scopo era ben fermo, avete voluto spingervi sino agli estremi, e siete stali strascinali a commettere immensi falli. 11 primo è l’intervenzione violenta negli affari della repubblica romana. So che direte, che voi non avete mai riconosciuto quella repubblica. Ne avevate il diritto, potevate attendere che fosse per voi beu dimostro che la repubblica rispondesse al voto delle popolazioni romane, che l’Assemblea costituente fosse davvero l’espressione del suffragio universale; eli’era, per parte vostra, una quistion di coscienza e di buona fede; voi soli potevate valutarla : ma con qual diritto siete voi intervenuti? Voi rispondete: siamo andati a liberar Roma da una minoranza faziosa. Voglio ignorare qual fosse lo spirito pubblico; voglio ignorare in effetto, il governo di Roma era nelle mani d’un pugno di faziosi: