350 49 Agosto. GIUDICATA DA’ PROPRII ATTI NELLA CAUSA DELLA INDIPENDENZA D’ITALIA. (F. pagina 374, T. VII.) ASSEMBLEA NAZIONALE DI FRANCIA Sessione del 6 agosto 4849. 1NTERPELLAZI0NI SULLE COSE D’ITALIA. Il sig. Arnaud (deli Ariège): Cittadini rappresentanti, io son fra coloro, a cui la spedizione di Roma cagionò profondo dolore : cattolico, io \cdo un colpo funesto recato all’influsso della Chiesa; democratico, ci vedo un attentato contro i diritti più sacri d’un popolo. Rispettosamente sommesso, in materia di fede, al padre comune dei Cristiani, vengo ad adempiere il penoso dovere di contraddire il priucipe temporale intorno a questioni e interessi lasciati in arbitrio »illa libera discussione. Gli uomini di stato, che suggerirono questa spedizione romana^ pensarono eglino alla gravità del problema che s’agita>a in Italia? Compresero che questo problema riassumeva in sè tutti i diritti, tulli gl’ interessi, tulle le speranze della società moderna ? Vedete I tutte le questioni, che si dibattono fra’ diversi popoli, che furono parzialmente risolute iu diversi punti d’Europa, sembravano essersi data quasi la posta in Italia, nel centro della cattolicità. La questione della sovranità del popolo, la questione dell'unità politica, la questione della nazionalità, ed infine questa questione, che domina tutte le altre, quella delle relazioni che debbono stabilirsi tra l’elemento religioso e la società temporale; egli era Io spirito dei tempi moderni, lo spirito democratico, che veniva a comparire dinanzi all’ autorità cattolica. Queste due potenze stavano elle per riconoscersi, abbracciarsi cd unirsi, a fin di porre la società su questa doppia e indestrut-libile base, oppure queste due potenze nemiche irreconciliabili stavano elle per separarsi c combattere? Ecco qual era la questione, il problema posto in Italia. Ohi la Francia, in pari tempo repubblicana e cattolica, aveva a compiere una bella e nobil missione. Che avete fatto in suo nome? Non ho l’intenzione, signori, di seguire tutto il filo delle pratiche, non ènei mio scopo, nè nella mia idea di ricercare quale sia stato il vero pensiero dell’Assemblea costituente, quand’ella mandò a’voti la spedizione; di ricercare tino a qual punto il governo sia rimasto fedele alla missione, che gli aveva allìdato l’Assemblea costituente. Non voglio ricercare nelle parole, che furono proferite in diverse epoche dai membri del gabinetto, quali fossero i loro intimi pensieri; altri il faranno dopo di me. Per altra parte, qual bisogno ho io di fare simili ricerche, e di strascinarmi