74 portavano generi dalla terra ferma, ottenendo ¡11 tal modo il doppio vantaggio di vendere le nostre merci, e di oflrirc • un' occasione lacile di spendere la carta monetata al pari. In qualche modo, nel rapporto della Commissione è detto che si poteva approvvigionare di più la città. Quaulo ai privati, era impossibile, come abbiamo detto, fare di più. l’er (pianto riguarda il Governo, è facile la risposta. Il Governo, quando aveva denaro, in aprile 1848, ha acquistato subilo olire 63,000 staia di grano, colle quali, non solo provvide al bisogno delle truppe in tutto questo tempo, ma ne possedeva, nel giorno 10 giuguo 184‘J, una quantità che corrispondeva ad oltre due terzi del deposito generale, e della migliore qualità. Successivamente, non fu più possibile fare nuovi acquisti, perchè il Governo non aveva più denaro elfetlivo, ma solamente carta monetata. Ora tulli comprenderanno che, volendo cambiare alla Borsa una grande somma di caria monetala, se pure ciò fosse stalo possibile, ne sarebbe conseguito un cosi forte disaggio che i prezzi di tutte le merci sarebbero sull* istante enormemente aumentali, e la perturbazione nei cambi e nel commercio sarebbe siala cosi grande, che il danno avrebbe di gran lunga superato il vantaggio. Dietro queste osservazioni generali, pregherò uno dei segretarii di leggere una nota della Commissione annonaria, in risposta ad una delle usserv azioni contenute nel rapporto. Il segretario legge quanto appresso : Ìlitardo nell’erezione de'mulini. « Sino dal maggio 1848, la Commissione spedi apposito incaricalo a Padova ed a Treviso per acquistare (piante pietre da macina si potessero ivi rinvenire, ed alcune ne vennero iufatli tradotte a Venezia. I111-inediatamenle dopo la presa di Vicenza, la Commissione, col mezzo del- 1 ingegnere .Milesi e del Municipio, ordinò a Milano 1’ acquisto di altre mole da macina, che non poterono essere spedite a Venezia perchè frattanto gli Austriaci avevano occupale le sponde del Po. Se ne curò allora I acquisto a Sinigaglia, e s’incaricò persona apposita di comperarne 11 maggior numero possibile; con questo mezzo si ollenne il compimento del numero delle mole necessarie per ventitré macine attivate alla Strada ferrala. Con queste, e col mulino a S. Girolamo, si vedeva provveduto allo stretto bisogno della popolazione; ma di più si erano fatte esaminare dall ingegnere Meduna tulle le pietre da macina qui esistenti, e di cui crasi ordinala la notifica sino dal giorno 26 giugno 1848, e si calcolava di approlillarne in caso di necessità, specialmente di quelle di ragione del sig. Bigaglia, che infatti ora si stanno adattando alla I abhrìca labacchi. Di più, si cercò sempre di eccitare la costruzione di mulini a mano nei comuni esterni, e lo si fece, non solo con parole, e con i>ci illi esistenti negli atti d Ufficio, ma con essere difficili nelI'aJeri-re alle domande di esportare farine per quei comuni. A inerito di questo sistema e di quesli eccitamenti, esistono in Chioggia e Pellestrina