460 se quei battaglioni sono stali sacrificati, se si spesero 40 milioni, che furono tolti all’artigiano, all’operaio, al lavoro, se il commercio è minato, chi l’aveva voluto? (Approvazione a sinistra. Rumori al centro e a destra.) Il sig. Segur Daguesseau : Ci farà far risparmii il 13 giugno? II sig. Jules Favre : Quanto a’nostri soldati, m’unisco alle nobili parole, che furono proferite nella sessione di ieri dal ministro degli affari esterni. Sì, essi furono ammirabili, eroici, sono morti da martiri del dovere e della loro bandiera; mostrarono ciò che potrebbero fare, il giorno in cui servissero una causa nazionale. (Mormorii.) Sì, poiché sapevano che ne’petti eh’essi assalivano, battevano cuori, eh’erano devoti alla Francia, ed essi pure rimasero fedeli alla loro bandiera. Foce a destra : E i francesi che si battevano contro i nostri soldati a Roma ? Il sig. Jules Favre: I nostri soldati sono morti nobilmente; gloria ad essi e vergogna a coloro che gli hanno spinti a quella strage. (Mormorii a destra ). Il sig. Tascliereau: Vergogna a coloro che trucidarono i nostri soldati nel giugno 4848. II sig. Jules Favre: Ehi signori, non m’è forse permesso di dire egualmente , poiché siamo vittoriosi, che non sarebbe nè generoso nè nobile il non riconoscere nel carattere di questa lotta ciò che v’ ebbe dì onorevole e di grande per parte di coloro che la sostennero, di lutti coloro, di cui parlava l’agente spedito dal ministero , di quegli uomini del lavoro, di que’bottegai, di que’figli di famiglia, di quel lìore della nobiltà italiana, che andarono incontro al nostro esercito ? Signori, quando ricevevamo que’ bullettiui, in cui si dimostrava che i prodi nostri soldati incontravano una si gagliarda resistenza , i pretesi uomini di stalo, che rifiutavano agl’italiani il diritto d’essere cittadini, s’ hanno un po’ di cuore, dovettero stranamente patire, vedendo come questi ridicoli perturbatori sapevano morire, difendendo la lor libertà. ( Approvazione a sinistra. ) La conchiusionc che deve trarsi da tutto questo, signori .... Membri a destra : Ah ! alfine la conchiusione. Una voce dalla medesima parte : V’ingannate, non è la conchiusione del discorso. (Agitacione.) Il sig. Jules Favre : La conchiusione che convien dedurre da tutto questo è, che le informazioni del sig. di Lesseps erano esatte; è che la resistenza di Roma, non fu il fatto d’un pugno di venturieri, ina sì bene della intera popolazione ; giacché non voglio ammettere, che il nostro valoroso esercito sia stato arrestato per un intero mese da un pugno di stranieri, che avrebbero avuto tutta la città contro di sé, e-che collocati così fra due fuochi abbiano tenuto in rispetto la più brava nazione del mondo, volendo senza dubbio risparmiare i monumenti dello arti, ma non volendo nè meno sagrificare inutilmente la vita. È dunque certo che la resistenza fu vera, perchè la resistenza era