N. IX. 11 feldmaresciallo conte Radetzky al Presidente dell’attuale Governo di Venezia. Sua Majestà Nostro Sovrano essendo deciso di non permettere mai l'intervento di Potenze Estere fra Lui ed i suoi sudditi ribelli, ogni tale speranza del Governo revoluzionario di Venezia è vana illusoria et latta solamente per ingannare i poveri abitanti. Cesso dunque dorinanzi ogni ulteriore carteggio et deploro, che Venezia subirà la sorte della guerra. Dal quartier generale Casa Pappadopuli il 6 maggio 4849. Il comandante in capo delle imperie regie truppe in Italia RADETZKY feldmaresciallo. N. X. L’i. r. ministro del commercio cav. de Bruck al sig. Manin. Nella risposta da Lei data il giorno 5 maggio al proclama dei 4 dello stesso mese di S. E. il sig. feldmaresciallo conte Radetzky, Ella fece allusione a dirette trattative col Ministero imperiale per giungere ad uno scioglimento più pronto e facile. Quantunque non saprei in che potessero consistere queste trattative, pure, per esaurire ogni via di moderazione, sono autorizzala a prevenirla che mi trovo presente nel quartiere generale presso Mestre sino a domani alle ore otto antimeridiane. Addi 31 maggio 4849. L’i. r. ministro del commercio DE BRUCK. Al sig. avv. Manin a Venezia. N. XI. 11 Presidente del Governo provvisorio di Venezia a S. E. il cav. De Bruck, i. r. ministro del commercio. Dal Governo provvisorio di Venezia. Il 31 maggio 4849. Eccellekza! Nella mia lettera del 5 corrente, io aveva 1’ onore di annunziare a S. E. il feldmaresciallo conte Radetzky, che dal Governo provvisorio di Venezia erano stati invocati i buoni uiDzii dei Governi francese ed Ínflese, affinchè, continuando la loro opera di mediazione, contribuissero «