K il forle di S. Secondo e le piroghe leccio I' udisio loro, e unii delle ilue barche da accendere In preda nostra. I nomi de’più benemeriti, olire al lenenle Perazzo die s'avanzò co’gendarmi, li avrete nello relazione militare stampalo : la quale ripetere alla lettera sarebbe superfluo; indurvi una varietà qualsiasi, non senza pericolo di querele. Preghiamo i deputati, preghiamo i cittadini tutti a volerci fornire notizia, avverata che l’abbiano, de" fitti che noi ricerchiamo, de’quali i più splendidi sono sovente i più minuti in apparenza e modesti. Lo difeso del Ponte, agli occhi di chi conosce le cose, è onorevole impreso olle nostre milizie non meno che la resistei!/, n, la quale i nemici stessi lodarono, di Mitigherò ; se non che qui più angusto lo spazio e più esposto, e il polire più lungo. Ai prodi di Mnrghera crasi proposta un’insegna d’onore, ai morii di Mestre un monumento, ai più valenti tra tutte le schiere un ordine (piasi cavalleresco. Lasciamo le larghe promesse, diamo a tulli i meritevoli un indizio della gratitudine nostra : un’ iscrizione a tulli insieme i caduti con lode, ai vivi un segno che attesti il lai milite essersi prodemente pollalo il loie o tal di o tole scontro. I.o parola, usata da chi ne conosca il valore, è delle monete la più prezioso, delle croci lo più stellato, il più perenne e olio de’ monumenti. Meritano, al parer nostro, menzione di lode e quegli operai che lavorano sotto il tiro nemico, e quelli che nelle polveriere, non sufli-cientenicnte difese da pericoli gravissimi e alle vile degli uomini e all'incolumità della pallia. A questo preghiamo pongasi mente, giacché de’miracoli, per forza de’(piali lo Provvidenza o ripara gli sbogli degli uomini, o ne attenuo il donno, non possiamo pretenderne a tuli’ i di. Tra i falli che onorano il popolo, uno de' più continui e meritevoli di gratitudine si è lo quiete e lo fermezza sua nel soffrire le presenti insolite angustie. L.i Commissione vostra non tenie di dare olla perseveranza di lui quella medesima lode che all'ardire de’militi. Perché rinunziare olle abitudini di lutto la vito, attendere col prezzo allo mono ore e ore un pane nero pc’ proprii ligli, e attenderlo sovente invano, e metterne appena lamento, è non mcit grande servigi» all'onore della pairia che combattere in campo. Ora domanderò la parola per alcuni ragguagli in nome dello Coni-* missione eletto dall’Assembleo per l’annona. Il presidente: Il rappresentatile Tommaseo continua ad avere 1« parola. Il rappresentante Tommaseo (legge): Finché le cose dell'annona non prendono quell’ andamento rhe la trivella Commissione è disposta dar loro; finché il povero non abbia sicura la quantità quotidiana di pone necessario olla \ ita , egli è nostro debito, o cittadini, dimostrare a voi, che non ci addormentiamo sili disogi del popolo, dimostrare al popolo che l'Assembleo compie I’ uffizio suo, quonto comporlo lo necessità della concordia e la miseria de* tempi. Come noi tulli desideriamo che di simili relazioni cessi affollo il bisogno, voi, e tulli gli onesli, potete ben credere. Né in toli relazioni é accusa, e nemmeno doglionza. Vedendo tuttavia la farina mancare; sentendo che i mulini dcll’OexIe T. Vili. \ 0