324 so ; da dove capila una palla allontanati; sloggia da’tuoi focolari, anzi-che pensare a cacciare il Tedesco, e cederai. Resistendo resti libero, padrone di le stesso, della tua famiglia e dell« tua città. Cedendo torni schiavo; se sei alio alle armi, sarai inviato in Ungheria per farti accoppare; se inetto, sarai costretto alla schiavitù e coi mille c mille Croati, infetti di cholera, di tifo, di vaiuolo nero, vedrai la tua città ridotta ad nrt vero cimitero. La cpieslioue è adunque di vita, o di morte. Vuoi la vita per te, per la tua famiglia, per la tua patria? Eccoti l’unico rimedio. Nella tua sovranità decreta questa semplice legge, altrimenti sei per sempre perduto. I. Consegnali i forti tutti nelle mani di quanti difensori occorrono; affidato l’ordine interno ai vecchi, ai troppo giovani ed alle buone madri di famiglia ; ognuno alto alle armi, esca di Venezia colle truppe di terra c di mare, e non ritorni che fino a tanto che Venezia non sia approvi-gionata per un anno. II. Chi non prende le armi per la leva in massa, sarà per diritto ucciso dal suo vicino. III. Ogni forestiere che non esca nelle quarantotto ore da Venezia, sarà considerato cittadino veneto, e come tale trattato. IV. A mezzanotte sulla gran piazza di S. Marco, sarà fatto il solenne giuramento di vincere, o di morire per la patria. V. Il Governo è incaricato dell’esecuzione del presente decreto del popolo. Alcmii cittadini, a nome di tutti coloro che vogliono resistere e vincere ad ogni costo. 9 Agosto. ISPETTORATO DEL PRIMO CIRCONDARIO DI DIFESA ALLA COMMISSIONE MILITARE Bulleltino della guerra. Strada ferrata, 9 agosto 4849. II violento fuoco nemico, cominciato nella notte del 29 luglio, continuò senza interruzione in tulli questi giorni, rallentando appena di quando in quando a tarde riprese per i continui danni, che soffrono le batterie dell’avversario bersagliate dai nostri Forti. I guasti arrecali alle nostre opere sono di poca entità, e lieve pure è la nostra perdita in tutto questo periodo, essendoché il nemico dirige principalmente il suo fuoco e le sue palle infuocale sulle case, senzachò ¡’esperienza di tutti questi giorni l'abbia persuaso della inutilità di un nttaceo, altrettanto barbaro che contrario alle leggi di guerra. Jeri notte venne felicemente respinto un nuovo assalto, che tentava il nemico. Lo nostre barchette armate, essendosi spinte in esplorazione, come di metodo, lungo il ponte, avvertirono dalla parte nemica un insolito