382 ni va altresi ponderare fin dove le sue domando potessero avere effetto e fin dove si poteva spingere il nostro rifiuto. Era saggio partito di abbandonare Peschiera, Rocca d’Anfo ed Osoppo, le quali, anche senza di ciò, sarebbero Ira poche settimane cadute in poter del nemico, con maggiore nostro danno; era necessità di sgomberare i ducati, paese aperto e senza punti di difesa, tranne Piacenza: ma perchè abbandonare anco Venezia? — Oh! senza Venezia, il nemico non concedeva l’armistizio. Noi invece siamo certi che l’avrebbe conceduto anche senza Venezia, per la sola ragione ch’ei non poteva fare altrimenti, e per la tema eziandio che i Veneziani non si gettassero nelle braccia dell’Inghilterra, prontissima senza dubbio ad accordar loro la disinteressata sua protezione. Ed è dessa una gramigna che, radicata una volta, non è più facile 1’ estirparla. Venezia in mano degl’inglesi, Trieste poteva chiudere il suo porto. Ma la camariglia, oltre alla propria incapacità cd all’assoluta mancanza d’onore, voleva finirla ad ogni costo, e sembra che abbia fallo di tutto per coprire il re e l’esercito piemontese d'ignominia, onde metterli in derisione dell’Europa. Ma del re giudicherà la storia; e noi, che lo amiamo di vero cuore, gli diciamo francamente che il giudizio sarà molto severo, ov’egli non pensi a scolparsene, coll’allontanare d'intorno a sè i perfidi consiglieri che lo hanno ingannato, e che tuttavia lo ingannano, e che, per ignoranza o per malizia, furono gli autori di un tanto disastro. Resta ora a vedersi qual profitto si trarrà dall’armistizio, e se la pace non sarà meno vergognosa della tregua. Se in questi quaranta giorni si affretterà il riordinamento dell’esercito; se i contini e i marchesini si lascieranno tranquilli al fuoco dei loro sigari; se, per stare al fuoco del cannone, si sceglieranno nuovi colonnelli e nuovi generali; se avremo un ministero, non di lumache o éi «ortigiani, ma d’uomini efficaci; se avremo una diplomazia, non di cerimonia, ma d’uomini operosi, intelligenti e pratici degli affari: noi potremo prendere un’attitudine imponente e conseguire una pace non ingloriosa : altrimenti^ sarà quel che Dio vorrà. BIANCHI-GIOVINI. 20 Agosto. (dall Indipendente) Leggiamo nel Contemporaneo del agosto: Giunsero questa mattina i corrieri; e la prima notizia che ci fu data fu il così detto armistizio firmato il giorno 9 a Milano. Non potevamo credere ai nostri occhi stessi. Finora si era inteso per armistizio una sospensione di ostilità restando ognuna delle parti belligeranti nelle sue posizioni; ma non vi fu mai comandante così privo di onore che chiamasse armistizio una fuga ignominiosa, ed una più ignominiosa cessione di quanto fu conquistato. E questo quando si avevano 40 mille soldati che gridavano battaglia, quando si stava entro una città forte e risoluta di combattere fino agli estremi per respingere un nemico che sapeva assetato di sangue e di vendetta. Prima di tentare la fortuna dèlie armi si stringono patti disonoranti, si cede tutto, si tradisce una nazione intera. Cosa deve dirsi per dare una ragione di un simil fallo? che il trattato