266 alla facilità .c splendidezza della parala, moltissimi attribuiscono ima el-iicace influenza in tale rapporto alla persona del dott. Castelli, anche perchè egli non ha mai fatto mistero della propria opinione in proposito. Ciò posto, non si può non vedere senza timore che quest’uomo, il quale personifica in qualche maniera una specie di reazione, passò a formar parte del nuovo Governo; nel quale Governo più ristretto di numero egli deve esercitare una preponderanza, come colui che solo Veneziano dei tre, conosce le persone e le cose nostre inegiio degli altri. Ecco i molivi pei quali la giornata di ieri non potè essere una bella giornata per tutti coloro che hanno i sentimenti e le opinioni più liberali. Oggi poi se ne aggiunse un altro : la sospensione delFAssemblea dei deputati che doveva raccogliersi dopo domani per sostituire ai membri mancanti del Governo. Una carta sottoscritta da quasi tutta la Presidenza di delta Assemblea avvisa che ne è cessato lo scopo. Noi crediamo che ciò sia falso, ed »spettiamo una più concreta spiegazione per parte del potere su questa misura che ci sembra illegale. Uno dei motivi pei quali il paese trova insufficiente l’altual Comitato di guerra, e reclama ad alta voce di esser dotato di un Comi talo di difesa che faccia anche qui un po’ di bene con energia come a Milano, sono le poche ed incomplete misure che furono adottate per mantenere la disciplina nell’armata posta a difendere i nostri forti. Saranno quindici giorni che il Comitato attuale pubblicò A[ articoli di guerra ed ordinò la lettura solenne di essi alle truppe » per la loro indiminuta osservanza ed esecuzione. « Questi articoli di guerra si presentano subito come di origine austriaca, ed infatti sono quelli stessi della buon’anima di Maria Teresa. Non sapremmo qual pregio abbia innamorato i nostri governanti di questa bella antichità; quello che sappiamo si è che difficilmente potreb-besi rinvenire una legge più confusa, più disordinata, più bestiale di questa. In quasi tutti i paragrafi vien confuso il giudizio con la pena, in quasi tutti i paragrafi si parla di pene severe, senza che sia concretamente indicata l’azione proibita, senza che sia stabilito il genere della pena, i limiti della medesima, il criterio per applicarla, il giudice che può infliggerla. Nessun linguaggio autorizza più di quello l’arbitrio: nessun codice potrebbe essere più contrario all’indole dei nostri tempi c della nostra nazione. Possibile che non ci fossero degli articoli di guerra veglianti presso qualche popolo incivilito, in qualche stato moderno, e che ci sia stato propriamente bisogno di ricorrere alla sapienza legislativa dell’Austria pe>' copiarne questo gioiello ? Quando le leggi sono balorde, giovano a nulla, e perciò gli articoli di guerra della bisavola augustissima di Ferdinando I, disotterrati dai nostri governanti quattro mesi dopo la rivoluzione, non fecero sulle truppe un effetto molto salutare. Alcuni soldati ascoltarono macchinalmente, e non badarono; altri risero: ed altri finalmente se ne lamentarono alt'1' mente, e fra questi non ultimi sono stati i Lombardi. — A Marglic8