30 4 2 Luglio. COMITATO DI GUERRA Ordine (lei Giorno. Gli Ufficiali dei due corpi facoltativi del Genio c dell’Artiglieria provengono in lutle le armale Europee da scuole speciali del Genio e del-l’Artiglieria, ove sono ammessi, in seguito a concorso ed esame, i giovani bene istruiti nelle teorie matematiche, ad apprendervi le applicazioni di quelle teorie agli usi particolari del Genio e dell’Artiglieria, e le pratiche della guerra. Questa regola generale per queste due armi facoltative ha una eccezione in quella dell’Artiglieria, ove si promuovono ad Ufficiali anche i bassi Ufficiali più istruiti e più pratici di quell’arma. D’ora in poi si farà così anche nell’armata del Veneto Governo, sicché la matricola per gli Ufficiali del Genio c dell’Artiglieria rimane chiusa per ordine del Gomitalo di guerra. La scuola del Genio e dell’Artiglieria sarà istituita tosto che le attuali circostanze di guerra potranno permetterlo. Quanto ai giovani zelanti, ingegneri civili, o soltanto ingegneri licenziati dalle Università, che attualmente sono occupati nei lavori del Genio Militare, questi potranno o continuare il loro servigio alle condizioni a cui servono attualmente, od essere ammessi come bassi Ufficiali nelle compagnie del Genio e dell’Artiglieria, se lo desiderano, salvo a tulli di presentarsi alla futura scuola dell'Artiglieria e del Genio, o\e aspirino a divenire Ufficiali di una di quelle due armi. G. B. GAVEDALIS — ARMANDI Generale — MILANI — FONTANA. 12 Luglio. (dalla Gazzetta) Venezia attualmente non domanda da'suoi cittadini che una cosa sola: d’essere difesa per non ricadere nelle mani dell'Austria. — Assediata dal lato di terra, e minacciala continuamente, essa non può nè deve avere altro pensiero che questo. — Alla difesa di Venezia adunque tutti possono e debbono egualmente concorrere, che soltanto il modo può variare, non mai lo scopo. — Non è vero Italiano, non è buon Veneziano chi contropera a questo line. — Oggidì un’Assemblea, rappresentante il popolo sovrano, ha deciso le politiche nostre sorti; i fautori stessi del partilo contrario^ i più nobili capi di questo partito, trovarono giusto di non portare opposizione al giudizio di quest’Assemblea, perché temettero di disturbare quell armonia, quell’accordo, che si rende indispensabile alla comune difesa. La questione politica è dunque definitivamente decisa; occuparsene d" avvantaggio, è un attentalo contro la pubblica quiete, è un distrarre le menti dall’unico oggetto cui devono essere rivolte; e perciò opera male