130 25 Luglio. (dalla Gazzetta) REGNO DI SARDEGNA PARLAMENTO PIEMONTESE CAMERA DEI DEPUTATI — Sessione del 20 luglio. Il ministro dell’interno, Vincenzo Ricci, sale alla tribuna (silenzio, movimento generale d’attenzione), e presenta il progetto di legge per l’unione della città e provincia di Venezia agli stati Sardi : Signori, disse il ministro, quanto più svolgesi 1’ umano incivilimento, e s’affretta a raggiungere la meta prestabilita della Provvidenza all’umana famiglia, l’impero dell’idea acquista preponderanza sulla forza lisica, sulla materia brutta, domina le fortuite circostanze, vince gli ostacoli tutti degli uomini e della fortuna. Questo progressivo sviluppo dell’intelligenza e della moralità, meglio che in qualsivoglia successivo stadio degli umani consorzi)', appare nell’instaurazione delle diverse indipendenti nazionalità. Non è dessa un istinto od un amore di tribù, un interesse di località, un odio di razze, un orgoglio di stirpi, è bisogno dello spirito, è l’emanei-pazione della ragione e della voloutà pubblica, che, pari aH’individua di ciascun uomo, non può compiere i proprii doveri, la santa missione dell’umanità, senza libero arbitrio, senza l’assoluta facoltà di adoperare rettamente, ma senza vincoli esterni, la mente ed il braccio suo proprio. La costituzione pertanto della nazionalità italiana non è men frullo del senno politico, che dei sentimenti del cuore; a compierla, tutti insieme cospirano, ed i voti dei savii, ed i sospiri dei buoni, e la perfetta uniformità di sentimenti di quante vi souo anime cittadine, non maggiormente in una che in altra località ardenti e risolute nel santo proposito. Di tanto siam noi tutti testiuionii : ma importa all’ onore della nazione che l’Europa intera lo vegga, ed ecco che luminosa prova ne dà la deliberazione della gloriosa e magnanima Venezia. Già vi è noto con quanta unanimità di pareri abbia ella dichiarata la sua unione al regno dell’Alta Italia. Nella solenne giornata del 4 luglio corrente, i rappresentanti della città e provincia di Venezia, con 127 voli affermativi contro soli 0 negativi sanciva l’unione, alle condizioni identiche della Lombardia. Non ¡starà per noi che il nobile desiderio, sia anche brevemente ritardato, e quindi vi proponiamo in brevi parole la legge che i nostri congiunga ai destini della Venezia, nei due seguenti articoli. Al nuovo regno, destinato a racchiudere tanta parte delle antiche glorie italiane, troppo preziosa gemma mancava, finché non era con noi la maravigliosa metropoli dell’Adriatico. A me, Ligure, permettete di primo salutare 1 augusta sorella, il felice connubio ch’ella stringe colla mia patria, sì che ambedue, non più emule o lunghe rivali, contendendo del primato del mare, affrettino come una volta alla penisola le ingiurie straniere, ma, congiunte indissolubilmente le destre, raggiunger possano la