467 mondazione o in surrogazione, prodotte da alcuni deputali nell' ultima sessione, saviamente abbandonò il suo stesso progetto e gli altrui, e propose 1’ adozione di quello del ministro : proposizione, che la Camera pure saviamente adottò, dopo lunga e bene pensata discussione, sostenuta in senso avverso quasi esclusivamente dal Conte Cavour e in senso favorevole dal ministro, dal Farina, dal relatore e da altri oratori. La Commissione e la Camera amavano meglio, e avrebbero preferito, un grande ed unico prestilo, che mettesse le finanze in ¡stato di provvedere in un tratto sino alla line della guerra, senz’ altri ripieghi ; nè a questo miglior sistema ha punto inteso la Camera di rinunziare col voto d’oggi. Ma essa si trovava posta fra due necessità: dall’un lato il bisogno urgente, dall’ altro la mancanza del ministero. Il progetto ministeriale fu ammesso, quasi ad unanimità, con 3 voti neri sopra 150. Poi la Camera udì dal ministro dell’ interno i motivi delle emendazioni, fatte dal Senato ai due ultimi articoli della seconda legge sull’ unione, eh’ or formano una terza legge. Per ultimo, fu da uno degli autori sviluppato il progetto di soppressione di varii ordini religiosi in Sardegna. 30 Luglio. {dalla Gazzetta) GERMANIA — Austria. La Gazzella Austriaca pubblica la seguente protesta degl’istriani ex-veneti contro la proposta d’ unione dell’Istria alla Confederazione germanica : « Nei fogli tedeschi, si legge che il sig. di Raumer, deputalo del-l’Assemblea nazionale di Francolorte, riferì, in nome del Comitato inter-nazionale, sulla proposta di ammettere l’Istria ex-veneta nella Confederazione germanica. « Chi propose simile ammissione lo fece al certo con quella stessa strasia ragione, colla quale avrebbe potuto proporre 1’ ammissione di qualunque altra provincia, che, a guisa dell’ Istria già veneta, non avesse mandato deputati alT Assemblea nazionale, nè avesse mai appartenuto alia Confederazione germanica. L’Istria è essenzialmente italiana per lingua, costumanze, tradizioni, religione, simpatia, monumenti, e per la sua geografica posizione. L’Istria incominciò già dal tredicesimo secolo a dedicarsi volontariamente al governo italiano della repubblica veneta. Niuna città, niuna borgata dell’Istria, nè nell’interno nè sulla costa, parla e scrive altro che 1‘ italiano. Gli Slavi abitano solo isolali il paese piano, e desiderano, di che ci convinciamo giornalmente sempre più, di aggregarsi alla parte italiana, che amano e stimano. Nemmeno la parte minore dell’ Istria ( la vecchia austriaca ) desidera di unirsi alla Germania, come 11 suo unico deputato non avrà mancato di dimostrare all’Assemblea nazionale, se avrà saputo con iscienza disimpegnare il suo mandato. « L’Istria desidera anzi tulio che si sappia che, piuttosto di lasciar Pregiudicare la sua nazionalità italiana, essa rinuncia a tutti i vantaggi promessi c materiali, che le potrebbero derivare dalla Germania ; essa de-