( Traduzione dal Tedesco ) Nuovissimo corriere di vittoria dall’Italia CADUTA DELLA REPUBBLICA IN VENEZIA VALORE e insprezzo della morte dei volo.ntarii viennesi. VITTORIA! L’Italia ritot'nò imperiale. Un giorno di letizia ritorna per l'Austria; il valore austriaco fu salvato; ed 1 suoi nemici cadono nella polvere. Tulio il regno veneto è di già dai due corpi d’armato, cioè del valoroso vecchio maresciallo Radet-zky, e dell’energico e coraggioso barone Welden , sotto i cui comandi combattono i volontarii Viennesi, non ostante tulle le fortezze, ed il nemico per ben cinque volte superiore, in così breve tempo ripreso. I crociati italani. sono coperti di vergogna, i pretacci italiani, i quali si posero da rivoluzionarii alla testa dei nostri nemici, hanno preso unitamente ai soldati Romani la più vergognosa ftiga. Le nostre truppe , le quali resistettero con intrepidezza a tutte le privazioni, all’ecjcessivo caldo, alle astuzie e a’ tradimenti degli Italiani, furono per la loro perseveranza ben riccamente ricompensale. . Nell’armata austriaca non vi sono più patimenti, non più scoraggiamento. Essa acquistò non solo immense ricchezze , fra le quali la cassa di guerra di Carlo Alberto contenente oltre un milione di liorini in contanti, ma essa possiede di nuovo tutte le simpatie degl’italiani. Le truppe .austriache vengono dai pacifici cittadini salutate come fratelli, amici , e liberatori dalla plebe rapace e rivoluzionata. L’unico punto del regno veneto, che non vuole ancora inalberare nel suo circolo glorioso la bandiera imperiale, è Venezia; ma fra pochi giorni.avremo la notizia della sua capitolazione, giacché il governo re-pubblicano è di già caduto. Quando ai Veneziani col 25 giugno furono chiuse tutte le comunicazioni con la vicina terraferma, essi raccolsero una divisione di bastimenti nella laguna, e diressero sopra tutti i punti un terribile fuoco contro gli Austriaci. Il tenente-maresciallo Lichtenstein, e la valorosa artiglieria austriaca sotto il comando del tenente-colonnello Haslinger, distrussero da Fusina con ardenti palle e granate tutta la squadra nemica, Per chiudere meglio la città,, fu dagli Austriaci con prontezza armala una piccola flottiglia, consistente in G bastimenti a remi; la quale prese, dopo una breve resistenza, lutte le isole eh’erano difese da forti, e dalle quali si gettò di già con felice successo diverse bombe nella città. II presidente Manin ed il ministro Tommaseo diedero in Venezia l'ordine a tutti gli operai, gondolieri e pescatori di armarsi contro gii Austriaci. Il popolo parve da prima volonteroso , ma quando ebbe le armi in mano, si mise unanimemente a gridare: Abbasso il cattivo governo repubblicano! Via la repubblica! Viva VAustria! esso attaccò pertanto bandiere nere e gialle, e la guardia nazionale, la quale dopo un breve combattimento , senza che però sia sparso molto sangue , fu superata, dovette cedere.