442 Non farò parola delle glorie di Venezia, perchè a tutti conosciute; neppure spenderò parole nel dimostrare quale sia l’utile, quale l’alta importanza politica di così latta unione, perchè da tutti sentilo; e d'altra parte, in una questione di nazionalità, a mio parere, più che i freddi calcoli della ragione debbonsi seguire i generosi impulsi del cuore, nè l’utile debb’essere la norma, che si dee condurre in cosa di tanto momento per la presente e futura grandezza dell’Italia. La vostra Commissione, o signori, non ha credulo che la legge, di cui ho l’onore di favellarvi, potesse dar luogo a gravi e lunghe indagini. Le condizioni dell’unione della città e provincia di Venezia sono identiche con quelle, da noi accettate e volate, per l’unione delia Lombardia e delle provincie di Padova, Vicenza, Treviso e Itovigo; e se le ravvisaste eque, convenienti c degne della vostra approvazione per la Lombardia, non havvi ragione per cui non si abbiano a credere eque e convenienti per un’altra nobilissima parte d’Italia. Essa per altro ha opinalo doversi alquanto variare la forma del progetto, presentato dal ministero dell’interno, affinché più chiara ne fosse F espressione, e nel tempo stesso si accostasse maggiormente alle leggi già votate per l’unione della Lombardia. Fu quindi d’avviso che, nell’articolo 1.°, s’inserisse l'espressa acccttazione del voto dell’Asscmblea dei rappresentanti della citlà e provincia di Venezia, e che, invece di riferirsi al protocollo del 13 giugno p. p., losse più conveniente accennare alle leggi già votate, ed in parte sancite e promulgale, per l’unione della Lombardia e delle quattro provincie venete. Rispetto all’articolo 2.° sembrò, se non necessario, almeno utile, chiarire che i deputati delle quattro provincie di Padova, Vicenza, Treviso e Rovigo, che devono concorrere a formare la Consulta straordinaria, sono quelli medesimi dei quali venne fatta menzione, allorquando si ebbe a statuire intorno alla Consulta lombarda. Infine, sembrò pure più conveniente il sostituire nell’alinea di detto articolo alla parola invieranno, relativa ai deputali delle tre provincie di Verona, Udine e Belluno, le espressioni potranno inviare, che accennano ad una facoltà piuttosto che ad un precetto. Stringiamo dunque la destra, che ci porgono i nostri fratelli veneti, e la maggior prova di affetto per essi, sarà di rendere prontamente indissolubile colla nostra acccttazione l’unione, da essi e da noi desiderata. Il relatore legge quindi il testo della legge ieri riferita. Nessuno domandando la parola per la discussione generale, si passa alla lettura dei singoli articoli della legge. Essi vengono adottati senza discussione, e si procede poscia alla votazione per isquittino segreto sul loro complesso. Essa dà il seguente risultato: Ripigliasi quindi la discussione sul progetto di legge sull’espulsione Numero dei volanti Maggiorità assoluta Voti bianchi . . Neri.....