per la quale troverete delle grazie solo sotto il dolce scettro dell’Austria, ritroverete la bramata quiete e prosperità. Sotto questo bel cielo, in questo paese delizioso, nella civilizzazione che vi distingue e fra le ricchezze che vi circondano, i nobili sentimenti ed i dettami della nazione devono prevalere e trovare numerosi difensori, ile ne darete la prova, col vostro contegno onde io non abbia a pentirmi di quanto vi ho concesso e possa giustificare il mio procedere davanti iddio ed al mio Sovrano. Dal mio Quartiere General di Treviso 19 Giugno 1848. Il Tenente Maresciallo WELDEN. 14 Luglio. Viva 1’ Italia ! IL PRESIDENTE DEL COMITATO PROVVISORIO DISTRETTUALE DI MIRANO. Da Venezia Zi 14? Giugno 4848. Al Popolo di Mirano, Cittadini e Fratelli! Dopo il misterioso abbandono alla invasione nemica della Città dipartimentale, ci giugneano questa mattina a Mirano per via ufficiale e privata le più fauste e brillanti notizie. L’Austriaco non solo non era entrato a Padova, ma partiva anzi frettoloso da Vicenza per alla volta del-l’Adige onde riparare ad una mossa decisiva di cui il minacciava la prode armala del re guerriero. Rianimato per queste notizie il vostro entusiasmo e fra le dimostrazioni di gioia che meco voleste divise, io mi dipartiva da Voi per brevi momenti, e giugneva a Venezia. Ma che? due ore e non più trascorsero, che l’arrivo di alcuni col-leghi, e di ben molti Miranesi mi porge il malaugurato annunzio che sacrileghe orde di sgherri austriaci si spargono per le nostre contrade, e penetrarono anzi a Mirano. Quale sia, e quanta la mia sorpresa, quale e quanto il mio corruccio, lascio a Voi generosi fratelli, il farne sentenza! Qual padre ai figli, fratello ed amico agli amici e fratelli, io trovo stretto dovere e potente bisogno al dilanialo mio cuore il volgere a voi alcune parole. La visita d’un assassino per quanto corta ella sia, la è pur sempre fatale e tremenda, e come non lo dovrà essere quella di belve rapaci, dimostri inumani, d’austriaci manigoldi? Ma nella grave sven-tura egli è pure conforto ad anime Italiane il sapere, che passeggiera soltanto è l’invasione degli Austriaci, che in breve saranno confinati e per sempre ai loro burroni, eh’è questo l’ultimo infausto saluto al sole d’Italia : No, il giardino di natura, dall’amore d’indipendenza illustrato, dal