123 Che, del resto, egli non lascierà di porgere incessantemente le sue fervide preci all’ Altissimo, affinché si compiaccia di spargere in larga copia le sue benedizioni sull’Italia tutta,, e assicurare sovra solide basi i suoi futuri destini. Essere finalmente persuaso che il popolo, sottoposto ni suo paterno regime, seconderà i suoi sforzi tendenti ad ottenere la felicità, non solo dello stato pontificio, ma dell’Italia tutta, prestandosi a quei sagrifizii che potessero abbisognare, e soprattutto non turbando il buon ordine, e mantenendosi nel dovuto rispetto alle leggi ed alle autorità incaricate di farle eseguire. Tale è a un dipresso il ristretto della risposta di Sua Santità, la quale per altro pubblicheremo per intero, tosto che ci sarà possibile. Rapporto del Comitato del diritto delle genti, relativamente alla guerra austro-italiana; relatore Federico di Kaumer. Al Comitato del diritto delle genti pervennero moltissime proposte e memorie concernenti la guerra austro-italiana. Tali furono quelle dei deputati Nauwerk, Schlòlfel, Ahrens, Ostendorf, Vischer, Deetz, Ròssler, Gredler, Schule, Flir, Gasser, Weber, Stieger, Kapp, Junghanns, dal club politico di Elberleld, e dell'assessore Schiosser di Bildstein. Tutte concordano nel desiderio che venga posto fine al più presto a quella guerra, ma variano circa a’mezzi, che a ciò dovrebbero condurre. Alcune, riguardando quella guerra come affatto ingiusta, domandano che l’Austria abbia a rinunziare a tutte le terre italiane; altre, senza dichiararsi cosi apertamente, insistono perchè la pace abbia ad essere onorevole ad ambedue le parti. Mentre alcune sostengono che qualunque attacco contro un paese della Confederazione germanica debba respingersi colle armi; altre asseverano che alF Assemblea nazionale non si compete minimamente il diritto di decidere del destino di paesi, che non appartengono alla Confederazione. Finalmente, fu fatta anche la proposta che la Confederazione entri mediatrice fra le parli belligeranti. 11 Comitato è pur esso animato prima di lulto dai desiderio d’un ristabilimento della pace, necessario per ambedue le parli; ma non trova opportuno al suo scopo di scendere nelle ¡ articolai ila e di decidere sulla giustizia od ingiustizia della gueria stessa. Esso non ammette però nemmeno il dubbio, che si volesse tollerare vilmente un attacco qualunque contro un paese spettante alla Confederazione, e tiene che si concorrerebbe anzi a respingerlo colla forza, tostochè l’Austria chiedesse aiuti. Vogliamo concedere che l’Assemblea nazionale non abbia il dovere, o non sia chiamala ad immischiarsi nelle guerre degli siali stranieri. Ma, non essendo l’Austria, nè uno stalo affatto straniero, uè totalmente uno stato germanico, derivano naturalmente da ogni guerra, eh’essa sostiene, tali 25 Luglio. CITTA’ LIBKRE — Francoforte luglio 1848.