32 che, non inai abrogale, limitano certamente la libertà della stampa, o per meglio dire ne frenano la licenza, come facilmente può pensare chiunque crede che la stampa 11011 debba èssere rivolta a commettere delitti od altre azioni colpevoli, perturbatrici dell’ordine e della pubblica tranquillità. Guai se l’Italia e PEuropa giudicasse di no> da lutto ciò che viene a’nostri giorni stampato, che certamente ciò non rappresenta l’opinione generale, ma soltanto di qualche individuo, che per farsi leggere procura di riunire quanto meglio può di originale, licenzioso, mordace, accusatore per progetto di ogni atto governativo. Ma noi speriamo che dalla stampa pubblica non si vorrà desumere la generale opinione del paese. È d’uopo del pari dichiarare che, se vengono riferiti talora in questa Gazzetta articoli di altri giornali, non si dee giudicare per questo che se ne dividano da noi interamente le opinioni; nè che, dove la sostanza è sagrificata alla forma, coll’ ammettere della prima si ritenga approvala tinche l’altra. Così, se abbiamo voluto nella Gazzetta N. 171 far conoscere l’indirizzo, per ordine del generale Piogeni dato da Ravenna il 10 dicembre 1813, che il Rusconi pubblicava nella Dieta italiana, ciò non significa che noi volessimo conchiudere colle parole del Rusconi non esservi mai stata nazione più vile e più sleale dell’Austria. Abbiamo già latte le dichiarazioni più solenni di rispettare tutte le nazioni, perchè tutte hanno diritto a pari stima ed onore nella gran famiglia de’popoli; e abbiamo invece deploralo gl’intrighi e la politica di un gabinetto proscritto, e la ingiustizia di popoli indipendenti nel non riconoscere l’altrui indipendenza. 12 Luglio. Tutti coloro i quali promuovono le discordie cittadine,' e le povere gare, sono austriaci coperti per la maggior parte dallo specioso titolo di ultra repubblicani. Tutti quelli che non si prestano con fermezza a respingere le insinuazioni di cotestoro, sono gli austriacanticosi detti del partito moderato i quali, mentre veggono con piacere l’arrisicata opera di quelli, si vogliono serbare una via di ritirala pel caso del pieno trionfo della causa italiana. Tulli coloro finalmente che non scorgono sotto la scorza degli uni il marcio che vi regna, sotto quella degli altri la misera ipocrisia, sono gli uomini di buona fede che terminerebbero col rimanere, Dio non lo voglia, le loro vittime. Da ciò derivano, come ben vedete, tre classi di persone con pensieri diversi, ed opposti gli uni agli altri; e se a queste tre classi molte altre ve ne aggiungerete, quelle cioè degli assolutisti per egoismo, dei costituzionali per convincimento, de’repubblicani, aristocratici e comunisti, degli ambiziosi, interessati, invidiosi, dei vendicativi, degli sprezza tutto, degli imbecilli che non seppero ancora quello si vorrebbero, io non intendo offendere alcuno, non difficilmente vi convincerete, Cittadini magna-