225 alla M. V. coni’esso sia pronto ad ogni sforzo per la santa causa d‘Ila-IÌ3; di cui vi faceste propugnatore. Le condizioni della guerra, rese più diilicili dall’ingrossare del nemico, come fecero rifulgere più splendido il valore dell’esercito, e del suo supremo condottiero, così ringagliardirono ¡11 noi l’irremovibile proponimento di sacrificare ogni cosa, anziché venir meno agli esempi ed alla costanza del nostro re. Già prima che pervenissero a noi le parole che la V. M. rivolgeva all’esercito ed ai popoli delfalta Italia, mentre da tutti i cuori traboccava il desiderio di accorrere con nuovi sforzi in sussidio del vostro esercito, la Camera dei deputati deliberava di conferire al vostro governo ampiezza di poteri pari alla gravità delle contingenze, persuasa che questi supremi sforzi siano per rendere più sicure e più gloriose le libertà nazionali. Dappoi le parole di V. M. risonarono nei nostri cuori, e ci diedero novello impulso a dedicare soleunemente noi ed ogni cosa nostra alla salvezza, all’indipendenza, alla libertà della patria. Genova 31 luglio, Jori sera, sul tocco delle i l, partiva da Genova il battaglione di riserva della brigata Savona, diretta, a quel che si dice, per Alessandria, ove subentrerà ai soldati che vi stanno a presidio, e che tosto si recheranno al campo. L’ora tarda non tolse solennità a quel momento, in cui tanti nostri fratelli si staccavano dall’amplesso della famiglia, per volare in soccorso della causa italiana. Una moltitudine di popolo si accalcava per le vie, e, secondo che inoltrava la schiera, la precedeva, la fiancheggiava, la seguiva fra vivissime acclamazioni d’augurio, e fra replicate espressioni d’affetto; mentre s’illuminavano, per ¡spontaneo moto, i balconi sul loro passaggio, Ma i viva e i saluti non avrebbero fatta così solenne quell’ora senza la commovente scena che si parava ad ogni sguardo: madri e spose e sorelle, che, pagando un tributo necessario alla natura, accompagnavano i loro diletti con lagrime e parole d’angoscia. Chi è 'ero cittadino, vero Italiano, sentì certo tutta la sublimità di quel momento. Ogni sagrificio è però nelle ore attuali e doveroso e necessario. Lasciamo sfogo al privalo dolore; ma questo sia sprone ad insorgere contro il nemico, che n’è cagione. 1 pericoli son molli; sono gravi; sono imminenti. I nostri nemici gridano vendetta contro i palpiti d’una generosa nazione, e già si lusingano di soffocarli nel smigue. Insorgiamo tuttij 'endichiamo la nostra patria, le nostre famiglie, la nostra religione; ora è tempo veramente che l’Italia si mostri in tutto il suo magnanimo furore. E perchè i ministri di epiesta santa religione che ci vien minacciata, Perchè non brandiscono la croce, e non si mettono a capo del popolo? T. III. 45