235 N. 9. Corrispondenza d’ Ufficio Pi. 2089 Oggetto. COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA CIVICA Venezia li 15 maggio 4848. AI cittadino Sebastiano Bedoio. Vi si restituiscono gli allegati della vostra Istanza prodotta a questo Comando generale il 4.° di maggio, e vi si dichiara: che il Comitato di guerra con Dispaccio 44 maggio N. 5058 dichiarò non essere presente-mente alcun posto libero per la carriera cui aspirate. Il Generale in capo MENGALDO. N. 10. Presentata li 8 giugno 4848. N. 8123-1878. Cittadino Presidente I Col Decreto 5 giugno corrente N. 7851, voi ai militi della nostra Marina addrizzaste Ira le altre le seguenti paterne parole: » Il vostro onore è una cosa medesima con l’onor nostro : e se mai » taluno potesse offenderlo ( che non può ), ricordatevi clic noi siamo » pronti, non a vendicare appassionatamente, ma a giustamente punire » la colpa. » Io non appartengo, è vero, a quell’onorevole corpo, ma per la causa nostra, io credo ( senza taccia di vanto ) di avere operato come conveniva pel buon effetto. Io fui dei primi a dimostrarmi ardente e saldo Italiano, e che ciò sia lo prova la Rettificazione Storica ( che vi unisco in copia ). A quei fatti ho aggiunto 1’ altro di avere mandato i miei due figli tra’primi Crociati, del primo de’quali ignoro la esistenza, perchè diretto a Palma, ed in compenso di tutto ciò io venni esposto alle più crudeli conseguenze di una calunnia soffrendo sei giorni di carcere, mi vidi e-sposto alla più grave delle impressioni nella moltitudine, da cui non passa giorno che io non abbia a soffrire umiliazioni. La posizione in cui ora mi trovo ad opra dell’ inganno nel quale Voi stesso siete stato trascinato, 1’ lio fatta presente a questo Governo colle mie memorie 18 e 23 maggio p. p. N. 6210 e 6606, reclamando un collocamento, per così vincere quell’ impressione fatale, innestata come germe venefico nel sangue di chi in questi difficili momenti si trova inclinato ;i mai sempre sospettare. Voi stesso mi diceste un giorno che così avreste operato con vostro figlio; ma se la giustizia mi lia trovato esente da taccia, io credo che appunto come padre sentirete la necessità che con un atto solenne e malcríale debba essermi donata quella confidenza che mi è stata tolta. Assoggetto a Voi siffatte riflessioni, senza ulteriormente soffermarvi, sicuro che sarò ad ottenere 1’ effetto delle mie domande nello stesso modo che un padre non esiterebbe accordarle ad un figlio. SEBASTIANO BEDOLO.