300 stessa, e se ne slava ancora raccolto, attendendo nuove disposizioni, che non vennero ritardate molto tempo. Manin infatti parlò un’altra volta, dicendo: » Fra poco si batterà la generale; la guardia civica sia sotto le armi. Da ogni battaglione verrà scelto buon numero di cittadini, che accorrerà questa notte stessa al forte di Marghera, dove si può temere la minaccia dell’inimico.« — Vi andremo tulli, sciamò il popolo; armi! armi! — Armi ne avrete, rispose il Manin; a un popolo che vuole difendersi tutto serve di arma: ricordatevi il 22 marzo, e con quali anni avete scacciato da voi l’Austriaco! Ora sgomberate la piazza; v’ha d’uopo di silenzio e di calma per provvedere ai bisogni della patria. « E il popolo si disperdeva tranquillo; e quando più lardi si battè la generale, fu un accorrere sollecito delle guardie civiche ai rispettivi quartieri, le quali partirono tosto pei forti in numero ben maggiore di quello, che i capi battaglioni avevano già destinato per quella notte. Nessuno voleva esser da meno del proprio fratello. II popolo veneziano non è men buono che valoroso ! La notte stessa vennero già date tutte le disposizioni più urgenti per la difesa esterna, e per l’interna tranquillità. Nicolò Tommaseo partiva immediatamente per la Francia, dei soccorsi della quale sembra ormai non si debba più dubitare. Altro piroscafo poi partiva con missione speciale per la nostra flotta. Ora Venezia farà da sè, aiutata da’suoi veri amici ed alleati; Venezia sarà salva, e con essa dovrà trionfare finalmente la santa causa d’Italia. Ecco le notizie recate ier sera dal Pensiero Italiano, e che furono lette dal balcone del palazzo nazionale, come più sopra è narrato : Sono riaperte le comunicazioni coll’esercito. Dopo il combattimento del 4, S. M. si era rinchiusa in Milano per dividerne le sorti; ma ben vedendo che il numero crescente dei nemici non permetteva di operare una resistenza indefinita, e volendo risparmiare a quella città gli orrori che avrebbero seguito una presa per forza o per fame, il re la ha evacuata, dietro una capitolazione che garantisce ai Milanesi la vita e le proprietà. L’esercito nostro si è ripiegato dietro il Ticino. S. M. era ieri, 6, a un’ ora pomeridiana, a Magenta. Si faranno conoscere al pubblico, tosto ricevutili, i particolari delle operazioni di guerra di questi ultimi giorni. Torino, 7 agosto 4848. Il ministro della guerra, G. GOLLEGNO. Milano 4 agosto, ore 2 pomeridiane. La popolazione questa mattina era divisa, e n’ era causa l’incertezz® degli aiuti della Francia. L’inimico è quasi alle porte. La truppa p>e' \2 Agosto. Poscritto.