27 i tl¡scendere dai cenni dell’ Autocrata, e la Turchia debole, inerte è sul li. mitare dell’abisso. Ibrahira pascià pare non attendere che la morte di Mehemed-Ali per sottrarsi al vassallaggio. — La Persia tiene il suo esercito a disposizione del Russo, e la Grecia non anela che il momento di potere nuovamente immergere il suo brando nel sangue dell' antico op-pressore. Napoli dipende dai cenni dell’Austria, ed è tenuto in rispetto soltanto dai cannoni franco-inglesi. Il Papa ha perduto non solo qualunque prestigio, ma nella sua condotta alcuni potrebbero intravvedere un tacito accordo col nemico comune. — La Toscana si perde in lotte parlamentarie e non fa la guerra che di nome. — In Ispagna il partito cartista tenta sempre di alzare il capo, sostenuto dall’oro e dalle promesse del settentrione. — In Francia il cannone repubblicano dovette vomitare i suoi fulmini sull’idra del comuniSmo, alimentata, aizzala dal partito assolutista. L’infelice Irlanda in lotta colla dura Inghilterra, tiene occupate le forze materiali di questa, e lascia luogo a timori di una tremenda scissura. Quali devono essere adunque gl’interessi delle potenze europee nello stato attuale delle cose ? La Francia repubblicana per coerenza alle sue istituzioni, per istinto e per necessità politica deve essere Falleata dell’Italia. — Dev’essere interesse suo massimo che l’Italia indipendente e forte figuri nel mondo politico — perchè nel caso di una guerra esterna è la sola che possa porgerle subito una mano possente e provata. È suo interesse che un paese pochissimo manifatturiero ed eminentemente agricolo si regga da sé, perchè allora questo potrà ritrarre da Francia quegli articoli che ora, stante i gravi dazii d’importazione, è costretto ritirare da Germania. Nè si dica che in forza degli ultimi avvenimenti è troppo gravemente occupata Francia nell’interno una guerra straniera. —- Noi per pensare a gettarsi nel baratro di diremo invece che alla Francia occorri; la guerra per godere la pace nell’interno — perchè in tal guisa si libererebbe da quelle orde che hanno compromesso la sua esistenza politica; e gl" incendiarli, gli assassini, i saccheggiatori divenuti soldati della libertà, sostenitori della indipendenza dei popoli, si trasformerebbero in quei valorosi dei quali tanto ha parlato la storia. Nè ci si opponga neppure il difetto di danaro. Allorquando si fa 1« guerra se ne trova sempre — F Austria pareva dovesse fallire ed ora le avanza milioni da imprendere la costruzione di nuove strade ferrate. Queste riflessioni valgono audio per l’Inghilterra — ma per essa poi conviene aggiungerne delle altre di un peso maggiore. Dallo sguardo clic gettammo sull’Oriente, vedemmo la Russia tenersi in bocca la Turchia presta ad essere alle prese con Ibrahim. Dalle frontiere di quell’impero a Costantinopoli non è lunga la strada — se n’ebbe l’esempio nella guerra col morente bascià. Se lo Czar approfittando della convulsione che agita ora l’Europa riconoscesse la indipendenza dell’EgM0 e formasse della residenza dei Sultani un porlo russo, che sarebbe dell’Inghilterra e delle sue Indie? L’esercito moscovita unito al persiano solleverebbe le popolazioni delFIndostan sempre maldisposte contro il do-