486 ciò patrio, ed à per dote precipua il coraggio d’entusiasmo, frequente negli individui, raro nelle masse. Il secondo, forte d’una rigida disciplina, ottiene coll’ordine e l’adempimento del dovere opere meno brillanti ma più solide e durevoli del primo : anzi giovasi di questo, rendendolo per-sistente e riflessivo, per agir sulle masse all’istante d’operare. Quasi tutte le Guardie Nazionali hanno vincoli di famiglia. Quali tragedie domestiche, quali accuse di ostinazione e d’amore di novità, non danno causa vinta alle madri, alle spose, ai figli, che temono non il parente che li abbandona volontario, sia ad essi rubato dai disagi cui non è avvezzo, o dai fatti di guerra ! Chi lascia oggetti sì cari per un obbligo comune a tutti, e cui farebbe onta il non obbedire, trova nel suo dovere un allealo per vincere le riluttanze domestiche al santo amor di patria; e la fralezza umana non è esposta a perdere l’occasione di far che uno sì mostri prode e zelante cittadino, perchè non seppe reggere alla desolazione della famiglia, e soffocarne il pianto. Ottenendosi molti arruolali, e sottraendoli, in modo necessariamente ineguale, alle Compagnie già formate, si rischia di recarvi confusione ed imbarazzi pel servigio interno. Accordando l’arruolamento all’età fresca soltanto, si preclude la via di servire la patria al resto delle Guardie, di forze vegete e bastevole, e che ad esse aggiungono una matura esperienza; e si dà loro la mortificazione d’esser calcolati gente inetta, e di rifiuto, quando sia da far qualche cosa più che star in sentinella, e presentar l’arme, d’accosto c quasi all’ombra delle domestiche pareli. Ponendo la mano nelle nomine perfino de’Capitani, si dà pascolo alle mormorazioni dì chi non trovò opportune nemmeno le nomine a posti maggiori, senza che le compagnie v’intervenissero. l’er evitare di non mostrarsi generosi arruolandosi volonlarii, molli possono recar dissesto all’economia e sussistenza della famiglia, pur troppo alterate in questi tempi solenni. Molti più profitterebbero dell’occasione per procurarsi un pane. In ambidue i casi si comprometterebbe la massima efficacia sperata da tale arruolamento, e quel plauso che i cittadini veneziani han duopo di meritarsi dai loro confratelli, qui accorsi da ogni parte d’Italia. Se i volonlarii son pochi, la Guardia Nazionale, che chiese con forza ed insistenza di concorrere al presidio dei forti, sarà posta in manifesta contraddizione, ed in pericolo che le si faccia perdere ogni considerazione. E dopo quanto dissi qui sopra, qual veneziano, geloso del patrio decoro, permetterebbe che si azzardasse di recarvi pubblicamente un’incancellabile macchia? Io farci invece il seguente progetto, che i suggerimenti dei ben intenzionali potrebbero in alto pratico migliorare e render compiuto. 1. Si obblighino tutte le Guardie Nazionali al presidio per turno dei forti. 2. Le Compagnie nel loro turno siano soggette al Comando militare. ò. Olio Compagnie di Guardia Nazionale, due per Legione, coi ioro Ufficiali e Sott’ufficiali, servano quotidianamente nei forti, e per due gioì'1" di seguito.