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europea. Quesla si deciderà sui piani di Lombardia. Le armate di Radetzky, soggiogala l’Italia, correranno a spegnere ogni libertà a Vienna: allora ven a il tuo giorno fatale, o Francia. Gli alleali conoscono il cammino che reca a Parigi. La tua repubblica non sarà mai accettala dai principi di Europa. Una guerra a morte ti è stata decretata. Tu puoi uccidere la infernale alleanza sulle rive del Po, non aspettarla sulla Senna.
                                               P. STERRINE
20	Agosto.
ORDINE DEL GIORNO
Ai militi del reggimento Cacciatori del Sile.
     Giorni supremi volgono per la nostra Patria, il suolo sul quale posate il piede è l’ultimo propugnacolo dell’italiana libertà, voi tra gli ultimi siete rimasti colle armi in mano come primi le brandiste a difenderla. Non tutti quelli che con voi pugnarono a Sorio, a Montebello, al Taglia-meato ed alla Piave, a Treviso ed a Vicenza ebbero in sorte di poter presentare ultimi la fronte all’invasore per lanciarvi dalla rocca dei liberi il sorriso schernitore di chi non ha mai patteggiato. Noi tranquilli iu aspettazione di sicuri aiuti, alimentiamo intanto sull" aliare della Patria la santa facelia che scalderà di nuovo la classica terra.
     Ma se sacra, se grande, se mai secolare è l’impresa a cui dal destino siete riserbati; gravi del paro non vi paiano i sagriiìzii che ad ottenere un tanto scopo la Patria ancora v’impone. A voi che Fintemperante primavera, gli eccessivi bollori delia state, le malattie, le privazioni e le palle nemiche hanno decimato, a voi sono imposte altre durezze. 1 giorni che corriamo, ed i venituri forse si preparano nuove fatiche e nuovi pericoli. Ma voi che col pericolo e colla disciplina vi siete di già famigliarizzati, voi che primi faceste eco alle energiche misure che il Governo d’agosto ha già addottate e addotta giornalmente, voi sarete fermi al vostro posto; perchè voi tutti covate nel vostro seno un nobile orgoglio e negli anni che verranno più tranquilli e più gloriosi all’Italia, voi potrete dire: noi pure difendemmo Venezia.
     Il nuovo Governo, la triade dittatoria che si guadagna col suo contegno e col suo esempio la confidenza di tutti, ha messo nella coscienza d’ognuno la fede che noi conserveremo Venezia. Ma chi presiede a tante cure dev’essere coadiuvato, chi guida dev’essere seguito, chi comanda obbedito. Io assumo avanti al Governo, avanti la Patria comune la responsabilità che voi, o Cacciatori del Sile costituenti la V. Legione Veneta, non verrete meno a voi stessi; ch’io mai vegga illanguidire quel lustro quel nome che a prezzo di sagrifìzii e di sangue vi siele guadagnati! Voi da questa terra di libertà riverberate sulla vicina Treviso ancora un vivo raggio di patriottico valore che alimenta i suoi giorni di schiavitù. Come fu per lo passato io farò ogni opera perchè nulla vi manchi e assumerò,