267 venne affissa una protesta in linguaggio molto franco ed energico: il comandante voleva punire l’insolente; i compagni suoi lo difesero e non vollero la punizione^ che infatti non venne inflitta. Questi sono bruttissimi esempi che tolgono o diminuiscono notabilmente il rispetto che i capi militari ottener dovrebbero sempre dai loro subordinati ; e questa mancanza o diminuzione di rispetto potrebbe produrre delle conseguenze troppo serie. Noi siamo dolenti di dover narrare di queste cose; ma poiché il Gomitato di guerra si ostina di rimanere al suo posto, e poiché non si a-seolta l’opinione pubblica che reclama una riforma, c necessario che tutti sappiano perchè venne da tanti proposto d’imitare l’esempio di Milano, e di voler un cangiamento di persone corrispondente allo stato della fiducia del paese. Concittadini Alcuni avvisi, segnali da Comandanti Austriaci, stampati in città da loro occupate, e discordanti tra loro, contengono la notizia dell’ ingresso in Milano delle truppe Imperiali. Ninnar notizia ufficiale è venuta a confermare il triste annunzio procedente da fonti tanto sospette; ma, quand’anche ciò fosse, quand’anche le vicende della guerra avessero ridotto momentaneamente quella generosa città a si deplorabile condizione, noi, compiangendo nel profondo del cuore la sventura de’ nostri fratelli Lombardi, dobbiamo conservare imperturbata la mente, maggior de’pericoli il cuore. Venezia è in una condizione unica al mondo: la sua posizione, aju-tata dal valor cittadino, la rende inespugnabile. La nostra Flotta le -assicura la via del mare. Qui è il vero propugnacolo della Libertà italiana, qui donde mosse il primo esempio del viver libero, della grandezza cittadina. Venezia può e vuole resistere; Venezia concorde, unita, quieta, saprà ’innovare i grandi esempii dei Dandolo, dei JUanroceni, dei Pisani, dei ¿mi e di cent’altri eroi, i cui nomi venerati giganteggiano nella storia. Anche jeri il nemico, inviandoci uno degli avvisi sopra indicati, c’invitava a considerare se non fosse più conveniente d’entrare in negoziazioni. In risposta gli abbiamo spedilo un esemplare del nostro Proclama del giorno sette, e ci siamo riferiti alla risposta che Gioberti ha detto Romana, e noi diciamo Peneta, del Governo provvisorio ad una simile comunicazione del Generale Welden. Veneziani Fratelli, fiducia, unione e concordia, e il trionfo della libertà è sicuro. VIVA S. MARCO! VIVA L’ITALIA! COLLI — CIFRARIO — CASTELLI.