70 nese, di mezzo a un profano affastellamento delle sante parole di onore, di equità, di giustizia, trapela per ultimo risultalo di una barbara logica quel nefando principio del fatto a base del diritto? Oh! noi eravamo pur troppo sicuri che l’Austria non avrebbe decampato dalla vecchia politica, e che, come fatalmente incontrò quasi sempre fra nazione e nazione, la sola forza sarebbe giudice fra l’Italia e lei. Sia pure; ma se noi una volta saremo assolutamente vittoriosi nei territorii italiani, che ella ora occupa, non sarà il solo fatto della vittoria, che legittimerà, il nostro possesso; ma potremo dire: Qui siamo perchè qui è patria nostra, perchè questi sono nostri fratelli, perchè è ingiusto che altri venga a impinguarsi dei frutti delle nostre terre e delle nostre industrie. L’Europa non potrà farci carico d’aver rigettata una pace disonorante, una pace altronde, che lascierebbe raddentellamento per una nuova subita schiavitù. Faccia dunque l’Austria gli estremi suoi sforzi: noi faremo i nostri, incorati dalla giustizia della causa per cui combattiamo, la quale, giova ripeterlo, è causa italiana, non puramente lombarda. \ 9 Luglio. (dall’ Indipendente) Il sig. P. Ortolani di Ferrara, del corpo dei volontari pontifica autore di varii scritti sulla causa nazionale, fece il seguente INDIRIZZO AGLI ITALIANI. Molli credono che per non allarmare le popolazioni s’ abbia a tacere il pericolo, lo che vale quanto dire, clic essendosi appiccato il fuoco alla casa sia meglio di lasciarla bruciare unitamente agli abitanti, che salvarli spaventandoli nell’invocare il loro soccorso per spegnere l’incendio. Io che non sono di questo avviso dirò francamente la mia opinione in sì solenne momento, sebbene disperi dell’ utilità, avendo fatta la trista esperienza che la verità poco s’ ascolta e meno s’intende. I Ministeri dei principali italiani, i Governi provvisori delle provincia insorte, i Comitati ed i Comandi superiori delle armate sono composti di persone tutte commendevoli per onestà e principi! politici, ma la maggior parte sono mancanti della capacità ed energia necessaria in tempi difficili, dal che ne emerge sconnessione fra le parli cointeressate, lentezza d’ armamento, inazione, intemperanza di desidei ii, disordine, generale malcontento ed anarchia : anarchia che precipitandoci fra gli orrori di guerra civile, mentre ancora siamo straziati dallo straniero, costringerà i più generosi e virtuosi cittadini, per salvare la patria, a fare come Robespierre in Francia, la parie ignominiosa del carnefice. Ad evitare sì tremendi mali fa duopo di maneggiarsi, onde siano istantaneamente innalzati al potere uomini intelligenti, energici e scevri da puerili scrupoli su la legalità dei mezzi da usarsi, essendo in tempi rivoluzionar» ottimo e giusto ciò che